Ecoreati: a Roma il sit-in di fronte alla Camera dei Deputati
"I deputati approvino la legge sugli ecoreati senza cambiare #neancheunavirgola": lo hanno chiesto martedì 14 aprile di fronte a Montecitorio numerose associazioni in un sit-in
14 April, 2015
"Stop a qualsiasi ipotesi di modifica, il Ddl sui reati ambientali deve essere approvato nelle prossime settimane in via definitiva, senza cambiare neanche una virgola. Ai deputati chiediamo perciò un atto di responsabilità nei confronti del Paese, dell'ambiente, della salute dei cittadini, dell'economia sana e delle imprese oneste, che non possono più aspettare dopo 21 anni di attesa. Approvare questo provvedimento significherebbe fermare gli ecomafiosi e i ladri di futuro, aprirebbe una nuova era in cui chi inquina pagherebbe davvero, fermerebbe la concorrenza sleale e si darebbero nuove speranze al Paese. Modificarlo e farlo tornare al Senato dopo due anni di discussioni in Parlamento, con il serio rischio di vederlo affossare, sarebbe solo un grande regalo alle ecomafie e all'ecocriminalità. È arrivato il momento di scrivere la parola fine al suo iter parlamentare con l'approvazione definitiva alla Camera".
È questo in sintesi il messaggio lanciato ieri pomeriggio dalle 25 associazioni firmatarie dell'appello "In nome del popolo inquinato: subito i delitti ambientali nel codice penale", promosso da Legambiente e Libera, che hanno organizzato un sit-in davanti a Montecitorio e al quale hanno partecipato anche diversi deputati.
"Dopo il via libera della Commissione Ambiente della Camera che non ha proposto modifiche al testo - spiegano Stefano Ciafani, vice presidente nazionale di Legambiente ed Enrico Fontana coordinatore nazionale di Libera - ci auguriamo che nei prossimi giorni anche in Commissione Giustizia avvenga lo stesso, in modo tale che il 27 aprile si possa garantire il voto definitivo dell'Aula. Purtroppo in queste ultime settimane non sono mancate le pressioni e le critiche da fronti opposti per chiedere ulteriori modifiche al testo. Se passassero farebbero tornare il provvedimento nuovamente in Senato per un quarto passaggio parlamentare, dove rischierebbe di essere affossato definitivamente, viste le tante difficoltà emerse nella estenuante discussione fatta a Palazzo Madama. Ieri, tra l’altro, sono scaduti i termini per presentare gli emendamenti in Commissione giustizia e Pd, M5s e Sel, partiti che hanno promosso il Ddl, non ne hanno presentanti. Questa è una buona notizia e speriamo che ora facciano lo stesso sia il relatore sia il Governo”.
Il "pressing" su Governo e deputati da parte delle 25 associazioni firmatarie dell'appello "In nome del popolo inquinato: subito i delitti ambientali nel codice penale" continuerà senza sosta anche nelle prossime settimane, come già annunciato nella lettera aperta inviata nei giorni scorsi al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ai Ministri Andrea Orlando e Gian Luca Galletti, ai Presidenti di Commissione Donatella Ferranti, Ermete Realacci e Alessandro Bratti, al relatore Alfredo Bazoli e ai parlamentari della Camera dei deputati.