Pericolo amianto l’ateneo chiude Palazzo Nuovo
Ispezione Asl, Ajani indagato per omissione di cautele Dieci giorni per bonificare scale e uffici contaminati – da Repubblica del 17.04.2015
17 April, 2015
di Jacopo Ricca
Un pericolo evidenziato nell’ispezione di mercoledì dei tecnici dello Spresal dell’Asl To1, che ha spinto l’Università a chiudere dalle 15 di oggi fino alle 8 del 27 aprile l’intera struttura. Una decisione senza precedenti che va oltre le prescrizioni degli ispettori, e da cui traspare il grande fastidio dei vertici dell’ateneo per un’iniziativa vissuta come una “sconfessione” del progetto di bonifica e messa in sicurezza avviato nel 2012 e che proprio con Ajani ha avuto un nuovo impulso con la firma di una convenzione con l’Arpa per «il censimento dei manufatti contenenti amianto».
Il rettore ieri era a Bruxelles, ma è rimasto per tutto il giorno in contatto con la direttrice generale, Loredana Segreto, che si stava occupando della questione. Il “magnifico” fatica a spiegarsi come sia possibile che proprio chi in questi anni si è impegnato di più, e quasi per primo, nella bonifica sia considerato il responsabile di una condotta dolosa. Per ironia della sorte proprio la convenzione con l’Arpa è infatti uno degli elementi che fanno ipotizzare alla procura che Ajani abbia coscientemente ignorato la grave situazione di pericolo.
I tecnici dell’Asl avevano imposto la chiusura delle tre scale interne che portano ai piani più alti di Palazzo Nuovo, degli uffici di tre docenti e degli sgabuzzini dietro le aule con gradinate del secondo piano. Fino al primo pomeriggio di ieri le scale erano ancora utilizzabili e studenti e docenti le percorrevano tranquillamente, incuranti del rischio di respirare l’amianto che si poteva staccare dalla pavimentazione. Una specie di “linoleum” nella cui pasta era stata inserita una percentuale dell’1% di amianto al momento della costruzione dell’edificio. «Abbiamo rimosso questo pavimento in quasi tutto l’edificio e rimangono solo queste scale e gli altri spazi individuati nell’ispezione» spiegava ieri l’architetto Franco Melano, tra i responsabili dell’edilizia dell’Università, mentre preparava l’isolamento delle zone a rischio..
I lavori per la bonifica dovranno essere concordati con le autorità competenti, ma di certo non basteranno dieci giorni di chiusura per avere un Palazzo Nuovo completamente libero. In mattinata i rappresentanti sindacali avevano incontrato i dirigenti dell’Università e si erano riuniti con gli studenti chiedendo che venisse adottata «l’unica soluzione che permetterà un primo e urgente intervento di messa in sicurezza e la restituzione di quella necessaria serenità di cui studenti e lavoratori debbono poter beneficiare ». È stata fissata anche un’assemblea per stamane in cui verrà discussa la situazione e si decideranno ulteriori iniziative. Da parte dei lavoratori c’è il timore che la situazione sia anche più grave di quanto rilevato finora: «Vogliamo una verifica su tutti i termoconvettori non controllati perché potrebbero presentare al loro interno materiale contaminante».
Intanto fino al 27 aprile non ci saranno né esami né lezioni, mentre sempre oggi ci sarà una riunione dei direttori di dipartimento per stabilire se e come organizzare in altre strutture le attività dei dipendenti.
(Foto di Repubblica)