"In un giorno venduti sei panini"
La protesta dei ristoratori negli stand dei Giardini Reali: “Siamo stati ingannati” - da La Stampa del 23.04.2015
23 April, 2015
di Maria Teresa Martinengo
«I toscani non hanno venduto nemmeno un piatto di ribollita, il
mio dirimpettaio in tutto il giorno ha venduto sei panini, io che ho
torte e tisane ho già chiuso: l’area commerciale dei Giardini
Reali non è una cosa seria». A riassumere la triste situazione dei
ristoratori che hanno creduto nei pellegrini della Sindone - e prima
che a loro, alla proposta del Comune - è Mohamed Machmacha, titolare
della Tisaneria della Consolata. Per anni è stato dipendente della
fondatrice Angiola Rigamonti che, da qualche tempo, gli ha ceduto
l’attività. Machmacha ha chiuso il suo stand e probabilmente non
riaprirà.
Dal deserto dei Giardini Reali si levano molte
proteste. Anche perché, tornando all’esempio della Tisaneria della
Consolata, conquistarsi uno spazio è stato «impegnativo». «Mohamed
ha pagato 12.970 euro più Iva per un gazebo di tre metri per tre -
racconta Angiola Rigamonti, che sta seguendo la vicenda -.
Immaginarsi l’Accademia dell’Agnolotto di Moncalieri, che di
metri ne ha 18 più la cucina viaggiante. Ha dei costi enormi. E c’è
anche chi si è indebitato con le banche per poter essere qui. Ma di
qui non passa nessuno». I pellegrini si vedono in lontananza
all’avvio del percorso. Tirano dritto verso i controlli, quando
escono sono in piazza Castello. Vero che i pullman passano a
riprenderli ai Giardini Reali, ma anche in questo caso non c’è
storia.
«Ci avevano parlato di un passaggio medio tra i
cinquemila e i diecimila visitatori al giorno: oggi io ho messo in
cassa 9 euro, ieri 70», dice Cristiano Bianco di Pasta &
Company. Siamo tutti arrabbiati». Domenico Minacapilli, che nel suo
stand con il figlio Fabio prepara gustosi panini, ieri è andato
dall’assessore al Commercio Domenico Mangone a protestare con altri
colleghi: «Ci hanno detto che devieranno il percorso che i
pellegrini fanno scendendo dai pullman , ma per ora sono parole e noi
ci stiamo rimettendo alla grande da giorni. L’incasso è
zero».
Mohamed Machmacha è tornato alla sua tisaneria al
Quadrilatero, le torte preparate per i pellegrini le ha regalate. E
ha bloccato il secondo dei tre assegni che aveva dovuto versare
attraverso una lunga trafila. «L’appalto per la gestione del
terreno è stato vinto dalla società Sicilia Viva di Rozzano sul
Naviglio - raccontano Machmacha e Rigamonti -, ma per fare le
pratiche siamo andati a Rosta, alla Promo Italia. Per finire, gli
assegni sono stati versati alla Eva srl». Ancora: «Se almeno il
Comune avesse concesso di tenere aperto di sera, se non i pellegrini,
con la bella stagione sarebbero magari venuti i torinesi. Invece,
alle 21,30 tutto deve essere chiuso».
Il Comitato per
l’Ostensione, che con l’area della ristorazione non ha nulla a
che fare, ricorda che «anche nel 2010 c’erano stati problemi,
anche in quel caso il posizionamento degli stand non era stato
ideale. Il Comune ha voluto comunque dare un servizio che può essere
utile». Vicino agli stand è anche presente la più grande batteria
di toilette dell’area Ostensione. Dal Comitato arriva comunque la
conferma che potrebbe migliorare le cose, soprattutto nel weekend,
quando l’afflusso di pellegrini sarà molto intenso: «Per evitare
che si formino code in corso San Maurizio, l’incolonnamento sarà
più vicino agli stand».
(foto di Luigi Vendola)