San Salvario, movida con Uber
I gestori di via Baretti stringono un accordo con l’app per trasportare i clienti – da La Stampa del 06.05.2015
06 May, 2015
di Beppe Minello
In attesa che chi di dovere, a livello governativo, dia
indicazioni chiare e univoche prima che la situazione degeneri, va in
scena l’ennesimo conflitto fra tassisti e Uber Pop. Questa volta il
campo di battaglia è San Salvario, capitale della movida torinese,
dove gli iperattivi 14 locali riuniti nell’«Associazione via
Baretti», hanno annunciato di aver stretto un accordo con i driver
privati per la serata del 12 maggio quando si svolgerà il reading
dei poeti dai balconi, e dal 13 al 17 maggio per il See You Sound
Festival: i nuovi iscritti al servizio proposto da Uber godranno di
uno sconto di 20 euro.
Davide Pinto che guida i «magnifici
14» che si sono posti l’ambizioso obiettivo di traghettare il
quartiere dalle brutture e dal caos della notte verso una convivenza
migliore con i residenti e, in fondo, con se stessi («Ci si
dimentica di imprenditori illuminati come Adriano Olivetti capaci di
fare business ma anche di pensare agli altri» la spara grossissima
il buon Pinto), spiega di aver provato a «contattare il Comune per
fare in modo che, nelle serate delle manifestazioni, i tassisti
potessero adottare tariffe particolari e così operare in alternativa
con Uber. Mai avuto risposta».
Secondo il titolare del
«Diwan» e dell’«Anselmo», Uber e tassisti «servono clientele
diverse, non si fanno concorrenza: chi vuole fare la serata con gli
amici usa Uber, chi esce con la ragazza preferisce il taxi». Anche
dando per buona l’analisi sociologica che, peraltro, corrisponde
alle, immaginiamo, più approfondite analisi di mercato del colosso
Usa («A Milano Uber va alla grande dalle 18 all’una e dopo le 23
il traffico cresce del 10%: insomma, lavoriamo di più quando non ci
sono bus e si vedono meno taxi»), i tassisti hanno già risposto
picche, invitando i vigili urbani a fare il loro dovere: dare la
caccia ai driver. In Comune le «accuse» che arrivano da San
Salvario scivolano come l’acqua sulla pietra sia con l’assessore
ai vigili, Giuliana Tedesco, sia con Mimmo Mangone, competente sui
tassisti: «Mai visto la richiesta - spiega quest’ultimo - anche
perché è la Città Metropolitana a decidere sulle tariffe». «In
ogni caso - interviene Tedesco - i locali avrebbero dovuto contattare
direttamente le coop e mettersi d’accordo con loro». Cosa che
Pinto sostiene sia stato fatto ieri. L’iniziativa di «via Baretti»
rientra in una politica più ampia perseguita dai vivaci gestori
della main street del borgo.
Insieme hanno già concordato
una bolletta elettrica unica che ha fatto risparmiare 70 mila euro.
Soldi che il gruppo sta investendo in una serie di iniziative, la più
importante delle quali è un progetto di «mobilità sostenibile»
all’interno del quale entra anche l’utilizzo di Uber e dei taxi e
che vedrà il suo exploit dal 3 giugno quando entreranno in vigore i
parcheggi riservati ai residenti, il parcheggio notturno a tariffe
agevolate nel 5° padiglione del Valentino con annessa navetta e
risciò. Uber, una sola cosa tiene a dire: «La nostra non è
provocazione, ma un’operazione di marketing».
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