Sconti alla movida,patto tra Uber e locali
Pinto, Associazione di via Baretti: “Chiedevamo un accordo con i taxi ma il Comune non ha risposto” Mangone: “Per noi non cambia nulla Quel servizio è abusivo” - da La Repubblica del 06.05.2015
06 May, 2015
di Diego Loghin
Il caso.
Anche Uber rappresenta una soluzione per ridurre gli effetti nocivi della movida. Ne è convinta l’associazione dei locali e dei residenti di via Baretti, una delle due “sigle” di San Salvario, guidata da Davide Pinto. Associazione che ha promosso un accordo con la “app” statunitense che offre “passaggi” a pagamento.
Per tutto maggio chi si iscrive a Uber avrà 20 euro da spendere per andare avanti e indietro dalla zona di via Baretti. «Non vogliamo favorire nessuno - sottolinea Pinto - e non è un accordo contro i tassisti. Ai nostri clienti vogliamo offrire tutte le opzioni possibili per muoversi. Ci sono i parcheggi del V Padiglione, le navette e la metropolitana, il car sharing e, perchè no, Uber. Vorremmo coinvolgere anche i tassisti con tariffe speciali. Negli ultimi due mesi abbiamo scritto al Comune per arrivare ad una definizione di una tariffa serale. Non abbiamo ancora ricevuto risposta. Con Uber è stato più semplice: è un rapporto tra privati».
Oltre ai 20 euro di “bonus movida” per i nuovi iscritti di maggio per la prima corsa - basta inserire il codice “viabaretti” - l’associazione di via Baretti, la prima a fare un accordo organico con Uber, ha ottenuto corse promozionali, 10 euro andata e ritorno per il 12 maggio. In programma il “Reading Baretti”, poeti in strada e sui balconi che declameranno versi al pubblico. Stessa formula per il See You Sound Festival, dal 13 al 17 maggio.
«Si tratta dei primi avvenimenti - spiega Pinto - realizzati dall’associazione grazie ai risparmi ottenuti sulla bolletta dell’energia elettrica con il passaggio dei locali ad un altro gestore: 70mila euro l’anno che investiremo in favore della città e della clientela. E anche in favore di Torino e delle persone che ogni sera scelgono San Salvario rientra l’accordo con Uber che non è in contrasto con altri mezzi di trasporto pubblici o privati. La cosa più importante è offrire al pubblico, turisti e torinesi, valide alternative di mobilità sostenibile ». D’accordo il “marketing manager” di Uber Torino, Giuseppe Augelli: «È uno strumento che si inserisce all’interno di un contesto di “sharing economy” assieme al bike sharing, offrendo di volta in volta libertà di scelta. Nella zona di San Salvario abbiamo registrato un alto utilizzo del nostro servizio».
Alla presentazione delle inizaitive anche Guido Alessandro Gozzi, presidente del circolo Pd e dirigente provinciale del partito, per promuovere un appello pubblico, sottoscritto da parlamentari e consiglieri, a favore di un intervento legislativo che stabilisca regole certe e “metta a norma” Uber.
Cosa dice il Comune rispetto a un accordo strutturato tra un’associazione di via e la società statunitense? E rispetto alla richiesta di ottenere tariffe serali scontate? L’assessore al Commercio, Domenico Mangone, ribatte a Pinto: «Le tariffe taxi non sono né decise né gestite dal Comune: è una competenza della Città metropolitana. Se l’associazione o i locali vogliono raggiungere accordi di car pooling o per corse promozionali in particolari occasioni, possono discuterne direttamente con le centrali taxi. Noi continuiamo a considerare Uber un servizio abusivo e continueremo a contrastarlo ». Negli ultimi mesi si è raggiunto, con i taxi, solo un accordo di car pooling per il Reload Music Festival al PalaAlpitour. Intesa raggiunta dopo che era andata in fumo la tariffa promozionale concordata proprio con Uber in seguito alle dure proteste dei tassisti. «In quel caso - ricorda l’assessore alla Polizia municipale, Giuliana Tedesco- il Comune aveva facilitato l’incontro tra organizzatori dell’evento e le cooperative dei taxi. Una formula che ha avuto successo». Tre trasportati per auto, 5 euro a persona.
I tassisti sono pronti a discutere: «Noi siamo pronti a sperimentare car pooling, modelli e tariffe per una mobilità sostenibile », hanno sottolineato Federico Rolando e Andrea Uslenghi nell’ultima commissione a Palazzo Civico. Ma non vogliono essere messi sullo stesso piano di Uber: «Loro sono abusivi, noi no».
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