"Community engagement", l'orto-giardinaggio comunitario urbano arriva anche a Perugia
Viviana Lorenzo, docente del corso universitario “Urban spaces”, racconta com’è nato "Orto Bello", il primo orto-giardino comunitario urbano del capoluogo umbro, e quali sono gli obiettivi futuri
06 May, 2015
“Tantissime le persone presenti
il 16 aprile 2015 all’inaugurazione di “Orto Bello”, il primo orto-giardino comunitario urbano di
Perugia. In un pomeriggio soleggiato e festoso, le piante verdi e
i coloratissimi fiori decorativi, realizzati con maestria dalle Riciclamiche, sono stati i
veri protagonisti di via Fiorenzuola. È stato davvero emozionante.” Inizia così
il racconto di Viviana Lorenzo che, insieme a Raymond Lorenzo, tiene come docente il corso “Urban spaces” de The Umbra
Institute, l’Università
americana di Perugia.
Viviana continua…
V. L.: Da circa tre anni The Umbra Institute collabora con “Borgo Bello”, l’associazione degli abitanti del quartiere Corso Cavour e Borgo XX Giugno, nell’ambito del progetto “Caro Vicolo”, nato per rivitalizzare i vicoli laterali del borgo. Tale progetto di rigenerazione urbana ha visto anche la partecipazione degli studenti del corso in cui insegno e si è focalizzato, tra le altre cose, a rafforzare la progettazione partecipata, seguendo il particolare approccio “placemaking”, ossia coinvolgere gli abitanti del quartiere per realizzare piccole trasformazioni urbane. “Orto Bello”, invece, è nato dall’esigenza di portare un po’ di agricoltura urbana nello stesso quartiere e cui ci dedichiamo da due semestri. Un terzo attore importantissimo per “Orto Bello” è la Facoltà di Agraria. Il professor Grohmann e gli studenti del suo corso hanno contribuito e lavorato alla realizzazione dell’orto-giardino, stimolando ancora di più il lavoro sull’agricoltura urbana. Infatti, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali (DSA3) è partner attivo di questo progetto.
Devo dire, però, che non si tratta propriamente di agricoltura urbana, ma di un orto in cassetta, poiché il senso è quello del “community garden”: coltivare insieme per coltivare la comunità. L’orto-giardino è, quindi, uno strumento per incontrarsi, per imparare che cosa vuol dire piantare un seme, vederlo crescere, non tanto per produrre, ma per allacciare rapporti tra le persone nel quartiere. Il coltivare, nel nostro caso, diventa un’attività educativa e d’interazione.
Com’è nata l’idea per la realizzazione del progetto e chi lo ha sovvenzionato?
V. L.: L’idea è partita dall’associazione del quartiere “Borgo Bello”. The Umbra Institute, con sede nel centro della città, ha voluto dare il proprio contributo, sia perché il progetto è molto importante per la comunità che per consentire agli studenti americani di entrare direttamente in contatto con Perugia e i suoi cittadini. Infatti, gli studenti frequentano corsi di “community engagement” e collaborano, a vari livelli, con diverse realtà perugine. Sono stati proprio i nostri studenti a realizzare lungo la via di questo borgo un affresco, per omaggiare il quartiere, dipingendo Sant’Ercolano che coltiva la terra e tiene in mano un pomodoro, il simbolo di “Orto Bello”. L’affresco ha una dicitura: coltivando la terra si coltiva la comunità. Un messaggio molto importante e che riassume il nostro intento.
“Orto Bello” è stato sovvenzionato in parte dall’associazione “Borgo Bello” e da The Umbra Institute, ma per il futuro intendiamo procedere con i crowdfunding locali. Speriamo che questo sia il primo di un arcipelago di orti diffusi nel quartiere. Confesso che abbiamo già individuato un’altra area del quartiere per realizzare un altro orto.
Chi penserà alle piantine e a prendersi cura dell’orto-giardino?
V. L.: Si è costituito un gruppo promotore locale, l’“Orto Bello”, che si occuperà, appunto, dell’orto. Ci si incontra una volta alla settimana, ogni martedì alle 19:00, anche per lavorare e progettare iniziative future. Ovviamente l’obiettivo è quello di rendere questo gruppo sempre più numeroso. Infatti, “Orto Bello” è un “propaganda garden”, lo dimostrano i pannelli informativi che abbiamo voluto appendere. Ne arriveranno anche degli altri, perché vogliamo comunicare al meglio il progetto e informare chiunque come prendersi cura dell’orto. Ogni passante può fermarsi, anche per pochi minuti, a innaffiare le piante, togliere qualche erbaccia, dando così il proprio contributo alla valorizzazione di questo spazio urbano e comunitario.
Com’è stato il rapporto con le istituzioni di Perugia?
V. L.: Il progetto è iniziato con la vecchia amministrazione comunale. Nel mentre si è insediata la nuova amministrazione, devo dire che con entrambe abbiamo avuto rapporti molto buoni. La vecchia amministrazione ci ha concesso il patrocinio formale, permettendoci di utilizzare le aree urbane e ha investito anche dei soldi per realizzare le installazioni in Via del Deposito, sulla base di quello che noi abbiamo progettato insieme alla comunità. Con la nuova amministrazione stiamo costruendo i rapporti. In ogni caso, ci ha permesso di realizzare e gestire l’orto-giardino e, quindi, ci appoggia. Questo è un momento di poche risorse finanziarie, la nuova amministrazione non ha fornito aiuti economici, ma ha pulito gli spazi prima che noi facessimo l’inaugurazione.