"Fare società riducendo i rifiuti" a San Salvario. Il progetto di Eco dalle Città prosegue con successo
Il progetto “Fare società riducendo i rifiuti”, avviato nel quartiere torinese di San Salvario, è nella sua seconda fase. Ecco i primi risultati e alcune valutazioni sul suo andamento
10 May, 2015
Nel quartiere di San Salvario è attivo da qualche mese il progetto “Fare società riducendo i rifiuti” promosso da Eco dalle Città e co-finanziato dalla Compagnia di San Paolo. Gli obiettivi dell’iniziativa? Tanti. Condividere, collaborare, informarsi, scambiare e promuovere buone pratiche per la riduzione e il riutilizzo dei rifiuti. E tante sono anche le attività proposte e già iniziate: banchi del ri-uso, per lo scambio di oggetti e giocatoli, come quello del “Riciclattolo” che si tiene alla Casa del Quartiere di San Salvario; recupero e ridistribuzione di prodotti alimentari invenduti, i cosiddetti scarti alimentari, che finiscono direttamente nella spazzatura.
Per quanto riguarda l'attività contro lo spreco di cibo, tre sono le fasi che prevede l’organizzazione: 1) monitoraggio e interviste; 2) attività di mediazione di Eco dalle Città tra commercianti e associazioni o enti caritatevoli, 3) continuazione senza la mediazione.
Durante la prima fase sono state monitorate circa 30 attività commerciali del quartiere e sono stati intervistati i gestori chiedendo loro due cose fondamentali: dove vanno a finire gli alimenti invenduti e se fossero disponibili a donare il cibo che avanza per combatterne lo spreco. Le risposte sono state varie e hanno messo in luce diverse problematiche. Le piccole attività commerciali hanno poco esubero di cibo e quello che avanza viene diviso tra gli impiegati o portato a casa dai gestori. Alcuni supermercati, avendo l’obbligo del reso, riconsegnano i prodotti invenduti al fornitore. Altri commercianti, invece, ammettono di buttare gli scarti alimentari, ma se una parte di loro non vuole donare i prodotti o venderli a un prezzo inferiore, perché teme di attirare i clienti solamente con gli "sconti", l'altra parte vorrebbe trovare enti o associazioni cui consegnarlo. Tuttavia, quest'ultimi sono un po’ timorosi per le normative vigenti sul recupero e sulla ridistribuzione, volendo garantire i criteri di sicurezza alimentare e la salute del consumatore. Infatti, le prassi igienico-sanitarie richieste, come l'abbattimento di temperatura e il trasporto refrigerato in appositi contenitori, non sono di attuazione immediata e necessitano attrezzature specifiche.
La seconda fase, in cui Eco dalle Città ricopre il ruolo di mediatore tra commercianti e associazioni o enti che ridistribuiscono cibo recuperato, è iniziata da qualche settimana. La mediazione serve a informare i commercianti dell'esistenza di realtà associative e caritatevoli che recuperano il cibo invenduto. I prodotti salvati sono destinati a persone in gravi condizioni economiche. L'intraprendenza e la generosità di pochi commercianti diventano linfa vitale per coloro che vivono all’ombra della società e combattono il notevole spreco alimentare, salvando cibo ancora buono destinato alla spazzatura. Proprio alcuni giorni fa, la signora Donatella e suo marito Valter, titolari di una rinomata panetteria a San Salvario, hanno consegnato un sacchetto di pane per l'apericena condivisa svoltasi l’8 maggio nell'androne del condominio Casa Sol di via Nizza, dove vivono persone in difficoltà. Un'altra donazione importante è stata fatta all'associazione Opportunanda che ha ricevuto due grandi sacchetti di pane per la cena di mercoledì 13 maggio offerta ai senza dimora. Gli esiti sinora sono positivi e fanno ben sperare che il numero dei commercianti aderenti al progetto possa crescere col tempo.
La terza fase sarà raccontata a tempo debito. Sono previste delle belle sorprese. Si farà sempre più società riducendo i rifiuti.