Acqua e wi-fi gratis per tutti, difficoltà con la differenziata: la pagella dei servizi a Expo-
Fuziona l'assistenza ai cancelli, comoda la rete per smartphone e tablet, ok pulizia e servizi igienici, ma ci sono difficoltà con la raccolta differenziata e le aree per fumatori che non sono segnalate - da La Repubblica, 7 maggio 2015
14 May, 2015
di Oriana Lisi
Sui contenuti, per ammissione della stessa organizzazione, c’è ancora da lavorare. Sul fronte servizi, invece, Expo raccoglie già buoni voti in pagella, con qualcosa di migliorabile - soprattutto nella raccolta rifiuti e nel concetto di no smoking - ma, in generale, con una grande attenzione agli aspetti pratici. Perché un’intera giornata ad Expo non è proprio una passeggiata: si cammina tanto tra un padiglione e l’altro, si sta molto tempo in piedi per fare la fila nei padiglioni più visitati. Poter contare su una rete di servizi efficiente, quindi, diventa indispensabile.
L’accoglienza inizia già agli ingressi, dove i volontari sono pronti a dare informazioni, a distribuire mappe in italiano, inglese e francese, indirizzando chi ha bisogno di maggiore assistenza agli infopoint e ai totem interattivi, che si trovano lungo tutto il percorso. Sulla mappa sono indicate anche le distanze in metri e in minuti, così da far capire quanta fatica bisognerà fare e come ottimizzare le forze. Da subito, poi, si possono impostare smartphone e tablet sulla rete wi-fi gratuita e senza bisogno di registrazione: una manna per adolescenti e addicted di ogni età, che navigano, postano foto sui social, usano il sito Internet di Expo per muoversi sul sito reale.
La tecnologia, del resto, è una delle cifre più evidenti dell’Esposizione. Molto più prosaico, invece, è un altro capitolo di servizi che funzionano molto bene: ovunque ci sono toilette, sia nelle 'stecche', cioè nelle strutture tutte uguali che raccolgono le attività basilari (bar, parafarmacia, posti di polizia, uffici oggetti smarriti) sia nei singoli padiglioni. Pulite continuamente dal personale in servizio, ben organizzate. E con accanto, in molti casi, gli spazi (sponsorizzati da una marca di prodotti per l’infanzia) dove le mamme possono cambiare i pannolini (gratuiti) ai bambini e allattarli con un po’ di privacy.
Utili, in numero sufficiente, ma forse poco segnalate le case dell’acqua: ce ne sono soprattutto lungo i viali perimetrali del sito e permettono di riempire gratis le bottigliette per dissetarsi nella lunga marcia, senza necessariamente fermarsi nei bar. Sono 32 capannine in tutto, offrono acqua liscia, gasata, a temperatura ambiente e fredda: andrebbero soltanto segnalate con più evidenza.
Per quanto le polemiche abbiano bollato Expo come un’esperienza costosa (ed entrando nei ristoranti spesso lo è), si possono fare gratis tante cose. Una, la più importante, è riposarsi tra una tappa e l’altra: poltrone, sgabelli, sdraio, cuscinoni sono ovunque. Promosso anche il servizio navetta, anche se molti fanno stoicamente e più volte il giro del sito (il perimetro è di sei chilometri): ha dieci tappe fisse e una buona frequenza, va avanti dalle 9 a mezzanotte ed è molto utile per limitare la fatica delle persone anziane e per i disabili.
La nota dolente, ma spesso per colpa più dei visitatori che dell’organizzazione, è la reale riuscita della raccolta differenziata: i cestini ci sono, ovunque, e hanno le indicazioni per la raccolta di plastica e lattine, organico e carta (anche se su qualcuno dei cestini manca, non si sa se per dimenticanza o scelta). Ma spesso i rifiuti all’interno sono gettati alla rinfusa, e così la distinzione resta vana, anche se il passaggio dei mezzi per cambiare i sacchi pieni è continuo. Alcuni ristoranti hanno anche all’interno una buona gestione dei rifiuti, altri, invece, lasciano tutto al caso.
Nell’Expo della sostenibilità e della salute, poi, c’è la questione sigarette, che la società dovrà affrontare seriamente. Expo non è completamente no smoking, in teoria, dovrebbero esserci delle aree fumatori appartate, ma non sono segnalate. Così finisce che, in mancanza di segnaletica (in un senso e nell’altro), si inizia a fumare anche lungo il decumano (ma non nei padiglioni e in molte aree limitrofe) lasciando mozziconi in giro, visto che non ci sono posacenere.