Piemonte, aggiornato e rivisto il Piano Paesaggistico Regionale
Norme più semplici, cartografie più precise e contenuti aggiornati: questi gli obiettivi della revisione, finalizzata a garantire una maggiore tutela e valorizzazione dell’intero territorio piemontese
20 May, 2015
La
Giunta regionale del Piemonte riadotta il Piano
paesaggistico regionale
(Ppr), strumento di valorizzazione del patrimonio paesaggistico,
naturale e culturale piemontese, realizzato d’intesa con il
Ministero dei Beni, delle attività culturali e del turismo. La
novità
rispetto al Piano adottato nel 2009 è
la ricognizione meticolosa dei beni e delle aree tutelate del
Piemonte,
oggetto anche di un fitto programma di consultazioni: 365 beni
tutelati, più di 200 laghi, 1700 fiumi, torrenti e corsi d’acqua,
106 parchi e riserve, 90 zone di interesse archeologico, circa
460mila ettari di montagna, nonché ghiacciai, circhi glaciali e
boschi. Il Piano è stato arricchito con i dati relativi ai perimetri
dei beni paesaggistici di tutto il Piemonte, per
la prima volta digitalizzati
dagli uffici regionali e resi disponibili agli enti locali. Un
lavoro, nel complesso, enciclopedico, durato diversi anni e
realizzato in Italia solo da poche altre Regioni.
“Uno
strumento importante – ha sostenuto l’assessore all'Ambiente,
Urbanistica e Programmazione territoriale e paesaggistica della
Regione Piemonte, Alberto
Valmaggia
- non solo per quanto riguarda la nuova disciplina dei beni
paesaggistici, ma anche per il grado di approfondimento delle
informazioni e delle indicazioni contenute nel Piano, rivolte alla
salvaguardia e valorizzazione del patrimonio paesaggistico della
nostra Regione, ma anche alla gestione delle trasformazioni, per
fondare sulla qualità del paesaggio e dell’ambiente lo sviluppo
sostenibile dell’intero territorio regionale”.
Per quanto riguarda la città di Torino e il suo interland, utili per capire lo spirito della nuova versione del Ppr sono gli “Indirizzi per la definizione normativa e orientamenti strategici” dove si legge: “fortemente insularizzati e frammentati permangono territori in cui le differenti e molteplici matrici storiche conservano una propria riconoscibilità, la cui reinterpretazione tuttavia deve essere fortemente guidata e accompagnata, associata a politiche rigide di contenimento del consumo di suolo rurale e di spazi aperti. Sono comunque in atto politiche di valorizzazione (progetto Corona Verde). In estrema sintesi, oltre alle politiche di razionalizzazione dell’assetto urbano e funzionale e di qualificazione dello spazio pubblico delle città.
Il paesaggio di Torino godibile dalla collina dovrà manifestare il rispetto della caratteristica di “città disegnata”, valore fondativo che connota la città dalla sua fondazione romana al suo sviluppo tardo cinquecentesco e barocco e poi ancora ottocentesco fino ai primi decenni del Novecento. Pertanto ogni inserimento di grande visibilità, sia a livello puntuale sia a livello di nuovo quartiere, non può prescindere da un ragionato e motivato studio dell’inserimento paesaggistico esteso alla intera città e al rapporto città/collina, collina/città che escluda interventi edilizi che dai belvedere e dalle strade collinari appaiono visivamente casuali”.
La
riadozione del Piano è stata considerata opportuna alla luce degli
approfondimenti effettuati a seguito della prima
adozione del 2009, in relazione anche alle osservazioni pervenute. Il
Ppr è stato infatti sottoposto a un’attenta rilettura e a un
complesso processo di revisione e integrazione dei suoi aspetti
conoscitivi, cartografici e normativi, che ha portato a una nuova
formulazione di tutti gli elaborati. Una lettura
più agevole, norme più semplici, informazioni cartografiche più
precise, contenuti aggiornati:
questi gli obiettivi della revisione, finalizzata a garantire una
maggiore tutela e valorizzazione dell’intero territorio
piemontese.
Si
è provveduto alla ricognizione e alla perimetrazione degli immobili
e delle aree oggetto di “dichiarazione
di notevole interesse pubblico”,
ai sensi degli articoli 136 e 157 del Codice dei beni culturali e del
paesaggio, presenti nel territorio piemontese, nonché delle aree
tutelate per legge, di cui all’articolo 142 del Codice stesso. I
beni sono rappresentati a una scala di maggior dettaglio in grado di
consentirne la precisa identificazione, in una Tavola di Piano e in
un nuovo elaborato del Ppr: il Catalogo
dei beni paesaggistici del Piemonte.
A
partire dalla data di adozione del Piano paesaggistico le
perimetrazioni dei beni paesaggistici e le prescrizioni contenute
sono sottoposte alle misure di salvaguardia previste dal Codice. Non
sono quindi consentiti sugli immobili e nelle aree tutelate
interventi in contrasto con le prescrizioni delle norme di
attuazione, e con le specifiche prescrizioni d’uso riportate nel
Catalogo dei beni paesaggistici del Piemonte.
“Non
sono da sottovalutare – ha concluso l’assessore Valmaggia - le
indicazioni che entreranno in vigore una volta approvato il Piano e
che contribuiranno, attraverso il lavoro delle amministrazioni locali
e dei professionisti, a integrare e valorizzare il paesaggio, letto
nelle sue molteplici componenti, quale risorsa ed elemento strategico
per lo sviluppo del nostro territorio”.
Gli elaborati sono pubblicati sul sito della Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio, http://www.regione.piemonte.it/territorio/pianifica/ppr.htm, in modo che chiunque possa prenderne visione e far pervenire entro i successivi 60 giorni dalla pubblicazione sul Bur le proprie osservazioni, anche ai fini della valutazione ambientale strategica (Vas).