Perché la raccolta differenziata è stata scarsa al Salone Internazionale del Libro? Risposte di Compass, Amiat e Cartesio
Indagine sulla raccolta differenziata al Salone Internazionale del Libro di Torino 2015. Compass, Amiat e Cartesio rispondono alle nostre domande
27 May, 2015
La nostra indagine sulla scarsa raccolta differenziata al Salone Internazionale del Libro di Torino è continuata anche dopo la fine dello stesso. Compass Group Italia S. p. A., incaricata del servizio pulizia, non ha ancora fornito i dati sulla r. d., Cartesio dichiara di aver raccolto la metà della quantità di carta e cartone rispetto all’anno scorso. Abbiamo intervistato Maria Cugliari, Responsabile pulizia stand durante la manifestazione Compass, Roberto Bergandi, Responsabile Comunicazione e Relazioni esterne Amiat, e Benedetto Laneri, Direttore del Servizio Cartesio, per comprendere le dinamiche da cui scaturiscono i problemi.
È stato particolarmente difficile avere un confronto con Compass e, dopo numerosi tentativi, siamo riusciti a parlare per pochissimi minuti con Maria Cugliari, la quale ha affermato: “La nostra ditta da appalto è incaricata del servizio di pulizia stand del Salone Internazionale del Libro. Noi offriamo un servizio di differenziazione, ma il pubblico del Salone non la esegue. La differenziazione del piccolo rifiuto presenta problemi durante lo svolgimento dell’evento: non riusciamo a fare una cernita di rifiuti che vengono conferiti erroneamente dalle persone nei piccoli contenitori. Inoltre, quando si ritira, ad esempio, il sacchetto per la raccolta della plastica, si effettua un controllo molto superficiale, ovvero si verifica se è inquinato. Se sì, il sacchetto va a finire nell’indifferenziato. Se quel sacchetto viene mandato all'impianto di riciclaggio inquinato, non viene accettato e ci ritorna indietro. I centri per il riciclaggio sono diventati molto esigenti. Per quanto riguarda la tipologia del grande rifiuto, come ad esempio matassa, legno, cartone, è più facile gestirla, soprattutto in fase di allestimento e smontaggio degli stand. Visto che si tratta del Salone del Libro, per recuperare almeno la carta, il nostro servizio è affiancato da Cartesio.”
Roberto Bergandi, cui è stato chiesto quando interviene o raccoglie Amiat i rifiuti del Salone del Libro, ha spiegato: “Amiat non si occupa della pulizia e gestione dei rifiuti durante il Salone del Libro, quella spetta alla ditta cui è stato dato l'appalto. Amiat preleva i rifiuti nel passaggio finale, ovvero quando vengono accumulati o collocati nell'area apposita; non si occupa perciò della differenziazione o selezione delle frazioni merceologiche, che va fatta a monte. Amiat raccoglie in funzione di ciò che trova. Devo dire che il modo in cui vengono portati i rifiuti nelle aree di accumulo esterne è una questione fondamentale. Se a monte non c'è differenziazione non la si può fare dopo. E quindi, da quelle aree, i rifiuti saranno ritirati indifferenziati. I quattro giorni del Salone Internazionale del Libro sono stati un campo di battaglia per la grandissima presenza di persone. Di conseguenza, il recupero delle frazioni merceologiche è più facile in fase di allestimento e smontaggio, fasi in cui la differenziazione può essere effettuata correttamente. La r. d. comporta più problemi che benefici, se non viene fatta correttamente, inquinandosi il rifiuto. E il rischio di inquinamento, in eventi come questo, è altissimo. Fare la raccolta differenziata durante un grande evento è difficile se non impossibile, a meno che essa non diventi l'elemento caratterizzante dell'evento stesso, come lo è, ad esempio, per il Salone del Gusto di Torino: vengono coinvolti volontari che presidiano le isole ecologiche interne e aiutano gli utenti a differenziare. Se la progettazione dell'evento non è bilaterale e, quindi, concepita tenendo in considerazione sia il coinvolgimento del visitatore per un buon conferimento, impiegando volontari che possano fornire informazioni, che il modo in cui si raccoglie, la raccolta differenziata non può funzionare. Da ciò è chiaramente comprensibile che la questione non è solo ambientale ed economica, ma anche organizzativa.”
Benedetto
Laneri, Direttore di Cartesio, dal canto suo racconta: “Il servizio Cartesio
affianca la ditta che da appalto è incaricata della pulizia del Salone
Internazionale del Libro. I cestini gialli di Cartesio sono stati alla mercé di
tutti e la carta raccolta in essi era di bassissima qualità, poiché sporca e
inquinata da altri materiali. Abbiamo raccolto 7 mila 500 kg. di materiale
cartaceo, la metà rispetto all’anno scorso. Questo calo può essere spiegato
ipotizzando diverse cause: quella ottimistica è che il materiale
divulgativo sia stato di quantità inferiore rispetto all’anno passato, un’altra
ipotesi è che la carta sia passata da altri canali, che
l’abbia intercettata e raccolta, ad esempio la ditta Compass; infine, può darsi
che il materiale pubblicitario non servisse solo per il Salone Internazionale
del Libro, ma fosse valido anche per altri eventi successivi.
Cartesio riesce a recuperare carta pulita in fase di allestimento e smontaggio. L'attrezzatura per la raccolta differenziata al Salone del Libro pare sia stata sufficiente, ma i contenitori per la plastica secondo me erano carenti. La raccolta differenziata inadeguata durante questo evento è una questione culturale. Le persone usano i contenitori in maniera indiscriminata. E questo si capisce dal fatto che, persino quando i contenitori non erano pieni e non si presentava il problema dove lasciare il rifiuto, le persone lo buttavano comunque nel posto sbagliato. Noi di Cartesio abbiamo cercato di selezionare il più possibile durante la manifestazione stessa, quando si svuotavano i cestini gialli, per valorizzare quel poco che si riusciva a separare. In cartiera deve essere portato materiale di buona qualità.”