BicoccaINaria, in Università a misurare le polveri sottili | Video
Abbiamo seguito "Misura il particolato", il laboratorio dei ricercatori dell'Università Bicocca, progetto INSPIRED, per spiegare come si misurano PM10 e PM 2,5. Partendo dai terrazzi dell'Università...
02 June, 2015
"BicoccaINaria" non è una giornata in cui al polo universitario di Milano nord non è funzionato niente o si è assistito ad specie di rivoluzione, ma il titolo di un interessante iniziativa di divulgazione in tema di inquinamento atmosferico, attuata dai dei ricercatori del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Come si misura l'inquinamento dell'aria, le famose polveri sottili, PM10 e PM2,5, protagoniste degli allarmanti bollettini che, soprattutto d'inverno, fanno preoccupare i milanesi? Come si misurano i pollini e come questi ultimi possono pericolosamente interagire con lo smog?
"BicoccaINaria" fa parte del progetto INSPIRED, finanziato dalla Fondazione Cariplo e con capofila il Dipartimento DISAT dell'Università Milano Bicocca (Gruppi di Ricerca Chimica dell’Atmosfera e Biologia Vegetale), che porta avanti un’innovativa attività di ricerca, formazione e divulgazione sul tema dell’interazione fra inquinamento atmosferico e pollini allergenici.
Sabato 23 maggio, nell'Edificio U9 di viale dell’Innovazione 10, Università Statale Bicocca, abbiamo assistito personalmente al laboratorio sull'inquinamento atmosferico, organizzato insieme a GenitoriAntismog, dove la ricercatrice del Dipartimento di Scienze Ambiente, Territorio e Scienze della Terra, Maria Grazia Perrone, ha spiegato i principi gravimetrici ed ottici e i relativi strumenti, dai filtri, alle bilance di precisione, ai laser, con cui si può capire quanti microgrammi, ossia milionesimi di grammo (μg o mcg) di Pm10, Pm 2,5 o addirittura Pm1 (diametro sotto 1 millesimo di mm), possono esserci in un m³ d'aria.
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