Profughi neri con noi a far la "pulizia differenziata". Sfruttati?
Alla festa Lov Vanchiglia con noi di Eco dalle Città alcuni volontari di "Giovani per Torino" e molti richiedenti asilo ospitati dalla Coop. "Isola di Ariel". Cosa c'è dietro...
07 June, 2015
In molti li hanno visti, i neri dell'Africa Occidentale si riconoscono, tanto più con la pettorina (Isola di Ariel) e armeggianti sacchi, cartoni, bottiglie e scatole. Non so cos'abbiano pensato i più. Alcuni giovani (del Centro Sociale Askatasuna) ci hanno contestato, facendo notare che poteva sembrare un'immagine schiavistica (i bianchi in festa, i neri che puliscono).
Alla notizia che si trattava di lavoro volontario hanno protestato dicendo "non si deve lavorare gratis". I ragazzi africani, per lo più anglofoni, un pò irriducibili linguisticamente, non hanno capito bene la discussione. Ma sappiamo che sono venuti in 18 (poi divisi in 3 squadre da 6) perchè i responsabili della cooperativa non se la son sentita, in questa prima volta, di portarne di più. Ma almeno altrettanti volevano venire. Per la verità non è stato puro volontariato. L'associazione Lov Vanchiglia li ha beneficiati di un buono bibita più panino e l'Isola di Ariel (è una sua prassi in questi casi) ha versato a ognuno degli intervenuti (che han fatto mediamente poco più di 3 ore di intervento) 5 euro a testa. Poco sì, ma sempre più di quel che abbiamo preso noi presenti di Eco dalle Città e di quanto hanno preso i "Giovani per Torino" presenti, cioè niente soldi, massimo una maglietta. Abbiamo recuperato - in parte togliendoli a cassonetti e cestini dov'eran già finiti - oltre tre quintali tra carta, plastica, vetro e lattine.
Vi racconto come sono arrivato - in qualità di direttore di Eco dalle Città - a questa iniziativa. Ero già da tempo incuriosito dalle notiziole di cronaca "buonista" su alcune pulizie volontarie fatte con l'intervento dei richiedenti asilo. Da tempo registro e osservo anche le considerazioni e le esperienze che si fanno su vari aspetti relativi al ciclo e alla sorte dei rifiuti e ai nuovi abitanti extrauropei. La lotta allo spreco di risorse non può che esser multietnica. I protagonisti del recupero e riuso degli oggetti buttati, i raccoglitori di un'economia prevalentemente informale e spontanea, sono per lo più rom o migranti.
Ma restando nel campo di attività che noi di Eco dalle Città abbiamo studiato, raccontato e svolto direttamente - sentinelle dei rifiuti, cartonaggi, trashmob e altre forme di promozione diretta della raccolta differenziata - penso che ci sia spazio di lavoro vero e proprio per molti. Nel caso dell'evento Lov Vanchiglia 2015, il progetto iniziale che avevamo pensato era più impegnativo ed azzardato. Volevamo che l'associazione promotrice - che in ogni caso avrebbe dovuto pagare per la pulizia circa 2 mila euro - ci affidasse il compito di gestire la pulizia "differenziata" e "senza motori" (cioè senza affittare macchine spazzatrici ed aspirapolveri). Avevamo pensato a un budget di poco più di 1500 euro, prevalentemente dedicato a voucher per pagare alcune ore a decine di disoccupati, stranieri e italiani e, ove possibile legalmente, richiedenti asilo. I promotori della festa non se la sono sentita di rischiare l'esperimento e ci hanno accettato solo come volontari pre-pulizia finale motorizzata.
Vedremo se in futuro la nostra formula potrà essere accettata e funzionare. (Dovrebbe costare un pò meno far lavorare più gente, recuperare almeno qualche quintale di materiali, altrimenti sprecati nell'inceneritore, evitare rumori e motori finali. Resteranno mozziconi a terra?) In ogni caso, tornando all'immagine dei neri - "volontari o a lavori forzati"? - vogliamo aprire un confronto con chi ha più esperienza, con loro stessi, con chi lavora sui rifiuti e sulla pulizia per capire che opportunità ci sono di far coincidere processi d'integrazione e di lotta agli sprechi e recupero di risorse.
(A Torino primo appuntamento alla fine della mattinata del 18 giugno 2015 al Sereno Regis per un tavolo di confronto - e leggero pasto comune - in occasione dell'enciclica ambientalista di Papa Francesco. Sottotitolo: quante risorse potremmo salvare, prima che finiscano incenerite. Confronto su iniziative a breve e medio termine.)
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