La doppia vittoria dei taxisti
Da ieri scomparse le auto di Uber. E il Comune: più controlli sugli autisti privati da La Stampa dell'11.06.2015
11 June, 2015
di Letizia Tortello
Torino si risveglia senza Uber, i taxi esultano e incassano dall’amministrazione nostrana una vittoria in più: la modifica dell’accesso in Ztl degli Ncc, le auto a noleggio con conducente. Da oggi la multinazionale californiana dei passaggi low cost ha sospeso il servizio nella nostra città, e in tutta Italia, così come deciso dal tribunale di Milano. Non si troveranno più auto UberPop sulla app, stop agli autisti del sistema di “ride sharing” almeno fino alla discussione del ricorso presentato da Uber, il 2 luglio. Torino era una delle 5 città in cui era attivo il servizio, insieme a Padova, Milano, Roma e Genova.«La magistratura ha dimostrato di avere la schiena dritta: adesso vediamo cosa dirà il ministro Del Rio» spiega il portavoce dei Taxisti, Federico Rolando.
Il passato
Da ottobre, cioè da quando sono entrate in funzione da noi, per le vie torinesi le auto legate a UberPop hanno percorso un totale di 540 mila chilometri. Il dato, inedito, è lo specchio di come ha reagito l’utenza cittadina all’arrivo della multinazionale, rappresentata dalla app che ha scatenato la rivolta dei tassisti. Con lo stop, ora, la mobilità cambierà nuovamente faccia. Anche in virtù del tavolo aperto tra i rappresentanti delle auto bianche e l’amministrazione. Una discussione che va avanti da mesi e sembra mettere a posto le prime pedine.
Le novità
Ieri, i sindacalisti dei taxi sono stati ricevuti nelle commissioni II e III, guidate da Gianni Ventura e Mimmo Carretta, dove l’assessore ai Trasporti Lubatti ha presentato l’esito di una delibera che loro chiedono da tempo. «Le auto a noleggio con conducente che vengono a Torino da tutta la provincia – spiega Lubatti – dovranno chiedere un permesso a posteriori, entro 10 giorni, ogni volta che entrano in Ztl». Fino a oggi non era così. L’assessore vuole controllare meglio gli ingressi, evitando di autorizzare l’accesso anche a chi non ne ha bisogno. La delibera di Lubatti ricalca solo in parte quella in vigore a Roma, che soddisferebbe di più i tassisti: «Continuano a esserci disparità - dice Rolando Perché, se io accompagno un cliente a Chieri in centro, devo comunicarlo 48 ore prima, e a Torino dopo?» Le auto bianche vorrebbero anche che le vetture del car sharing CarCityClub non passassero più nelle corsie preferenziali, ma per ora Lubatti non è convinto. «Gli autisti dovranno portarci una proposta per togliere la cosiddetta bandiera, permettendo di chiamare un taxi in corsa», precisano Viale, Pd, e il collega Ventura.