Tassa rifiuti troppo cara, attacco all’Amiat
Oggi si approva il bilancio con la Tari “ferma” all’anno scorso ma che costa 205 milioni ai torinesi - di Beppe Minello da La Stampa del 09/07/2015
09 July, 2015
di Beppe Minello da La Stampa del 09/07/2015
Le notizie buone sono due e la prima è che le tariffe di Tari e
Tasi, cioè le tasse per la raccolta e smaltimento rifiuti e quella per i
servizi indivisibili, restano pressoché invariate. La cattiva è che
restano pesanti come l’anno scorso, nonostante gli slalom dell’assessore
Passoni per alleggerirne il peso sulle fasce più deboli.
L’ufficializzazione avverrà oggi nella giunta straordinaria chiamata ad
approvare il bilancio preventivo 2015 che conterrà anche le «nuove»
tariffe di Tari e Tasi che rappresentano per il Comune, rispettivamente,
un incasso di 205 e 118 milioni.
Le categorie tartassate
Vi
chiederete: ma la seconda buona notizia quale sarebbe? Che è
ufficialmente partita la guerra per convincere, meglio, obbligare Amiat e
il suo nuovo azionista di riferimento che è Iren a rivedere al ribasso
il contratto di servizio, cioè i 205 milioni di cui dicevamo prima,
frutto della somma dei circa 163 milioni più Iva chiesti dall’azienda di
via Giordano Bruno per pulire la città e smaltire i rifiuti, e i costi
sostenuti dal Comune per svolgere tutte le pratiche di riscossione. Una
montagna di soldi che fa piangere tutti, ma in particolare gli ambulanti
e i titolari di esercizi pubblici come ristoranti e bar. E non si può
fare altro che pagare perchè la legge impone che tutta la spesa per
pulire Torino la devono pagare gli utenti, cioè noi.
«È la paura dei forconi»
L’unica
cosa che si può fare e chiedere ad Amiat di ridurre il conto. Cosa già
fatta più volte in passato ma senza risultati apprezzabili. Tranne
quest’anno, come sottolinea Enzo Lavolta, assessore all’Ambiente e
titolare della pulizia di Torino, che ha visto «una contrazione del
contratto di servizio di qualche centinaio di migliaia di euro, frutto
di efficienze e risparmi». «Diciamo che le elezioni alle porte e la
paura di trovarsi i forconi sotto il Municipio hanno contribuito al
miracolo» è stato il commento emerso ieri in commissione Ambiente,
presieduta da Berthier, dove il tema all’ordine del giorno era la
mozione di Gianni Ventura di rivedere proprio il contratto con Amiat.
Ventura, che sul tema c’ha speso tempo e fatica, fa parte del Pd, cioè
della maggioranza, ma la sua battaglia ha già trovato alleati nel
centrodestra dove consiglieri come Andrea Tronzano di Forza Italia,
Magliano di Area popolare-Ncd, Paola Ambrogio (Fd’I) sono subito scesi
al suo fianco. Tronzano: «Meglio tardi che mai: quando denunciavamo noi
le stesse cose dicevate che non si poteva fare nulla». Quindi,
maggioranza e opposizione unite nella lotta ai quali si sono già unite
Confesercenti, Ascom e Confartigianato che con una lettera al sindaco
sollecitano, ormai per la tassa 2016, un intervento per capire se è
adeguata la tassa pagata dagli esercizi pubblici.
Lo sconto conteso
Dall’estenuante
riunione di ieri sono emerse alcune precise linee d’intervento. La
volontà di capire se la pulizia dei mercati non possa essere affidata al
Comune o agli ambulanti stessi. «Amiat ha messo una trentina di milioni
nel contratto per svolgere questo servizio - ha ricordato Ventura - poi
l’ha subappaltato con il massimo ribasso d’asta risparmiando una
quindicina di milioni. Ma lo faccia il Comune, allora». Gli assessori
Lavolta e Passoni, presenti in aula, non si sono opposti all’idea. Così
come non si sono opposti alla proposta di incaricare «un soggetto terzo e
indipendente, ad esempio il Csi o chi si riterrà più opportuno - ha
ancora detto Ventura - affinchè confronti i costi dei singoli servizi di
Amiat paragonandoli con i costi praticati da altre aziende». «Finchè
useremo i dati forniti da Amiat non arriveremo a nulla»ha chiosato
Tronzano.