Non vogliamo ammorbidire la direttiva
PM10 e smog. Dalle stanze di Bruxelles esce una nuova direttiva che passa ora ai governi e all'europarlamento. Possibili proroghe - e scomputi di micropolveri "naturali". La portavoce della Dg ambiente però rassicura gli ambientalisti
04 October, 2005
Proteste e preoccupazioni sono state espresse dagli ambientalisti per la proposta di nuova direttiva sullo smog varata dalla Commissione.
In questi articoli vediamo la questione più urgente per le città italiane, cioè i limiti per il PM 10. Hanno praticamente tutte sforato i limiti quest'anno 2005, primo anno di applicazione integrale della direttiva.
Si parla di proroghe di quattro anni.
Abbiamo chiesto un chiarimento ufficiale alla portavoce della Dg ambiente, in sostanza alla Commissione
Traduciamo la parte saliente della risposta della portavoce della Direzione Ambiente, <b>Lone Mikkelsen</b>.
Gli standard di qualità dell’aria non vengono ammorbiditi nella proposta di nuova direttiva. Al contrario si introduce la misurazione delle micropolveri 2,5.
Sono previsti cambiamenti nella applicazione della legislazione della qualità dell’aria?
La proposta prevede che dove uno stato membro ha preso tutte le misure ragionevolmente possibili per rispettare I valori limite ma non è stato in grado di raggiungerli in aree specifiche, a queste zone viene accordata una proroga <b>a condizione che venga sviluppato un piano per garantire il raggiungimento in quella data. (per il pm 10 dicembre 2009)</B>.
E lo scomputo del fondo naturale?
La proposta chiarisce che la Commissione prevede la possibilità di scomputare le polveri di origine naturale ai fini del calcolo dei superamenti. Questo vuol dire che laddove <b>l’alta concentrazione deriva da fonti naturali</b> quali ad esempio la sabbia del Sahara ovvero sale marino, questa percentuale non verrà calcolata come superamento del valore limite dal momento che tali fenomeni naturali sono incontrollabili
A titolo di esempio, i "programmi di abbattimento" dovranno essere accompagnati da un calendario di attuazione a da adeguata copertura finanziaria. Alcuni dei piani che la Commissione ha ricevuto finora rappresentano un ottimo catalogo di buone intenzioni, ma è improbabile che possano soddisfare le condizioni previste dalla nuova direttiva, ai fini dell'ottenimento della proroga.
Abbiamo poi ulteriormente chiesto al funzionario Marco Gasparinetti come e quando la nuova direttiva enterà in vigore.
" Tutto dipende da Consiglio e Parlamento europeo, secondo le procedure di codecisione - probabilmente entro il 2006." La vecchia direttiva vale ancora? "Nel frattempo si applicano le regole esistenti." Gasparinetti ricorda che " i valori limite restano gli stessi, la deroga verrà applicata caso per caso - e nei casi di deroga, la proposta prevede l'obbligo di rispettare i margini di tolleranza".