Torino: Anche i nomadi pagheranno la tassa rifiuti
Pronte la cartelle esattoriali per le baracche di Letizia Tortello da La Stampa del 10/07/2015
10 July, 2015
di Letizia Tortello da La Stampa del 10/07/2015
Per recuperare i soldi degli evasori della tassa rifiuti, il
Comune ha deciso un intervento radicale e trasversale, che arriva fino a
bussare alle porte dei rom. Gli uffici dell’assessorato ai Tributi di
Gianguido Passoni sono pronti e le prime cartelle esattoriali potrebbero
partire già in autunno. I tecnici hanno già fatto i calcoli e stanno
lavorando di comune accordo con i colleghi dei Servizi Sociali per
individuare le tariffe da applicare ai nomadi per la Tari 2015.
Campi regolari
Sembra
un paradosso, visto che quelle dei rom non possono essere considerate
propriamente case e visto che lo smaltimento dei rifiuti è uno dei
problemi più grossi dei campi, non solo nella nostra città. Eppure, così
sarà. Nei quattro insediamenti autorizzati, via Germagnano, strada
Aeroporto, Sangone e campo Le Rose di via Lega, i nomadi residenti
dovranno pagare la Tari. Non l’hanno mai fatto, ma non gli è nemmeno mai
stato chiesto, ed è questa la novità assoluta, che piazza Torino nella
classifica delle città più intraprendenti sul tema. Solo il comune di
Asti ha di recente emesso le prime cartelle esattoriali per il 2015,
calcolando le baracche dei rom come un insediamento assimilabile a un
campeggio. Dunque, con tariffa di 4,38 euro al mq.
La tariffa
Torino,
a riguardo, non ha ancora deciso come fare. Non si sa se gli
insediamenti verranno considerati vere e proprie abitazioni, come per
tutti gli altri cittadini, oppure no. «Di sicuro - precisano dal
Servizio Nomadi e Stranieri della Tisi -, bisognerà ragionare sulle
varie casistiche, prevedendo sgravi fiscali per le famiglie». L’iter,
comunque, è partito. Gli uffici del Comune hanno stimato che i nomadi
interessati dal pagamento della tassa sono circa 200. Il provvedimento
ha origine nel 2014 e rappresenta una vittoria della Lega Nord. Il
Consiglio comunale ha votato, l’anno scorso, una mozione presentata dai
consiglieri Ricca e Carbonero, i quali oggi, invece di invocare le ruspe
salviniane, per una volta hanno sbandierato quello che definiscono «un
grande risultato di equità per i cittadini».
I torinesi morosi
Ma
nella lista di chi la Tari non la paga c’è anche un buon numero di
torinesi. Quest’anno, il Comune conta di recuperare dalla lotta
all’evasione 14 milioni, incrociando i dati della Città, di Iren, di
Amiat e del Csi. Si tratta di morosi degli ultimi 5 anni. Gli uffici dei
Tributi calcolano che il 13% dei torinesi non paga la Tari. Tra di
loro, ci sono evasori cosiddetti «incolpevoli», che hanno perso il
lavoro o in difficoltà di reddito. Per quanto riguarda commercianti,
aziende, studi professionali, banche e in generale utenze non
domestiche, invece, il numero degli evasori sale: il 23% degli utenti
non paga la Tari o è in ritardo cronico. L’anno scorso, il Comune ha
recuperato 15 milioni, anche grazie al calcolo che ha fatto Iren a
partire dalle utenze elettriche. Ad oggi, sono stati spediti avvisi di
accertamento per 2,8 milioni e scovate 7500 case fantasma. La Città sta
pensando di allargare la maglia delle ricerche, coinvolgendo Aes, per
incrociare le griglie di chi ha attivato un abbonamento del gas.