Gli ambulanti contestano il rincaro della Tari
La tassa rifiuti sale del 7,8% a chi vende alimentari - di Beppe Minello da La Stampa del 16/07/2015
16 July, 2015
di Beppe Minello da La Stampa del 16/07/2015
È il solito approccio del vedere il bicchiere o mezzo pieno, oppure mezzo vuoto. Per l’assessore al Bilancio, Gianguido Passoni, il bicchiere è quasi pieno. Anzi, l’uomo dei conti ha firmato quello che lui giudica uno dei migliori documenti finanziari di sempre con le condizioni date e conosciute: cioè del maxi debito da smaltire finalmente tornato ai livelli dei primi Anni 2000 («Nessuno ora potrà dire che i torinesi sono quelli con il debito pro capite più alto e i più tartassati dalle imposte» ha chiosato); di trasferimenti sempre più esigui dallo Stato e dell’impossibilità di agire sul torchio fiscale che, per altro, schiaccia il torinese per oltre 800 milioni ché a tanto assommano le entrate tributarie di un Bilancio di previsione che ci accompagnerà fino alle elezioni della primavera prossima.
«Sconti ininfluenti»
Il bicchiere mezzo vuoto, va da sè, è la visione della destra. Perché se Passoni afferma: «l’Addizionale Irpef non è stata aumentata, piuttosto è stata elevato il livello di reddito per accedere all’esenzione con un minore incasso per il Comune di circa 7 milioni», Greco Lucchina (Ncd) sottolinea che sarebbe «bastato ridurre di un punto percentuale l’addizionale, già applicata al massimo, e concedere veramente un po’ di respiro ai contribuenti». Voci di una discussione fiume che ha occupata la mattina e il primo pomeriggio della Commissione Bilancio presieduta dal Pd, Alessandro Altamura
Incontro rovente
Voci che, oggi, si trasformeranno in urla al Tavolo dove siederanno i rappresentanti degli ambulanti i quali avevano fatto fuoco e fiamme, convinti dell’esosità della tassa richiesta loro e chiedendo e ottenendo di fare un controllo sulla loro produzione. Lo stesso i ristoranti e i bar. È risultato che le bancarelle di alimentari producono addirittura di più di quanto da loro contestato. Un po’ meno i ristoratori. A questo punto, giudicate voi chi ha ragione. I rappresentanti degli ambulanti sostengono che a loro nessuno ha detto nulla: «Vi sembra corretto? Oggi arriveremo in Comune dove tutto è già stato deciso. Non si fa così». «Un mese fa abbiamo pubblicizzato i dati non favorevoli agli ambulanti e l’altro giorno, il sindaco ha anticipato che i ristoranti pagheranno un po’ di meno: cosa dovevamo dire di più?» replica Passoni che si stupisce che monti la polemica per aumenti su appena 4 categorie di contribuenti su 39 (negozi fino a 250 mq: +1%; del 6% quelli oltre i 250 mq; bar e birrerie: +6% e del 7,88% per i banchi alimentari all’aperto, ndr) accompagnati da una piccola riduzione (-3%) per i ristoranti, pizzerie, circoli privati e birrerie e i banchi all’aperto non alimentari.
«Tariffe super scontate»
I dati forniti da Passoni meriterebbero un inserto. Ve li risparmiamo. Non però una sua ulteriore considerazione: «Il costo della tassa rifiuti è già tarato per non gravare troppo su chi produce tanta immondizia: gli ambulanti alimentari avevano già uno sconto del 20%, ora sarà, con l’aumento del 7, del 13». Griffa, ristoratore di Confesercenti, ha il bicchiere mezzo vuoto: «Cosa mi cambia uno sconto del 3% su una tariffa di 41 euro a mq? Praticamente nulla». E ribadisce quella che sarà la battaglia dei commercianti. «Andare a rivedere il contratto di Amiat - ripete come un mantra -. Perchè l’azienda, dove siamo convinti ci siano molti sprechi, fa le tariffe e le controlla pure. Non va bene. Di questo passo la Tari è destinata a salire a 250-260 milioni di euro. Anche perché nei conti che scarica il Comune su tutti i torinesi c’è anche un bel pacco di milioni di morosità che non chiamo evasione perché c’è gente che non ce la fa. Addirittura, le nuove regole cancellano la possibilità di pagare in 60, riducendole a 12. Ma se uno non riusciva a pagare prima come potrà farlo adesso?».