Spagna, con il Frigorifero della Solidarietà recuperati oltre 200 chili di cibo
Nato il 29 aprile in una città vicina Bilbao, l'esperimento del Frigorifero della Solidarietà ha già permesso di recuperare in due mesi tra i 200 e 300 chili di cibo che rischiava di finire nella spazzatura
17 July, 2015
Se in Italia l'unico frigorifero che si può condividere è solo quello virtuale, in altri Paesi europei l'idea del frigo di comunità è diventata un progetto reale. È arrivato in Spagna, infatti, il frigorifero sociale, a disposizione di tutti e aperto 24 ore su 24. Si chiama "Frigorifero della Solidarietà" e raccoglie le eccedenze alimentari con lo scopo di ridurre gli sprechi. La Nevera Solidaria, questo il nome spagnolo, è un progetto nato dall'associazione Umanitaria di Volontariato GBGE (Galdakaoko Boluntarioen Gizarte Elkarte) di Galdakao, una città alla periferia di Bilbao con una popolazione di 29mila abitanti.
È il suo fondatore e presidente, Alvaro Saiz, a specificare l'obiettivo centrale di questo esperimento che è sociale sì, ma anche etico e civile: l'attenzione, infatti, non è tanto sul “fare beneficenza” quanto sul porre l'attenzione al problema dello spreco alimentare e alle soluzioni per evitare che finisca tra i rifiuti cibo ancora commestibile.
I risultati della fase iniziale del progetto, partito ad aprile, sono positivi: come spiega Saiz al The Guardian, sono stati “salvati” dalla spazzatura tra i 200 e i 300 chili di cibo. A poter depositare e ritirare il cibo può essere chiunque, dai residenti ai ristoranti. "Abbiamo iniziato a pensare che se anche solo uno dei bidoni della spazzatura fosse sostituito con un frigo, la gente potrebbe trarne vantaggio". E così dopo una ricerca su esperienze di tipo simile (non uguale) a Berlino, dove il tema è molto sentito e già condiviso da molti anche grazie alla rete foodsharing.de, lo stesso esperimento è stato avviato nella città spagnola e si sta espandendo velocemente.
È chiaro che per poter avviare un'azione come questa bisogna fare i conti con la burocrazia (per esempio, bisogna richiedere il permesso per l'uso di uno spazio pubblico) e con una serie di regole da rispettare, sia da parte degli utenti sia da parte chi abbia l'intenzione di farsi promotore e riprodurre il progetto nel proprio quartiere o nella propria città.
Sulla pagina facebook Nevera Solidaria e nella pagina web gli ideatori danno indicazioni precise su come installare un frigorifero in un luogo pubblico, quali accorgimenti prendere dal punto di vista normativo, come collegarsi alla rete elettrica e, infine, su come interpretare correttamente il progetto. Lo scopo più profondo deve risultare chiaro: superare il concetto del dono di cibo in funzione meramente assistenziale e lanciare il messaggio per cui il cibo è accessibile a tutti e chiunque può usufruire del frigorifero comunitario.
Ancora, a rendere ben riconoscibile la Nevera Solidaria è una staccionata di legno,dal modello standard ed economico. La sua funzione non è tanto quella di proteggere il frigorifero da atti vandalici (per ora assenti nella città spagnola) quanto quello di rendere chiaro a tutti che non si tratta di un elettrodomestico abbandonato.