Se attraversare è una lotteria. Ecco le “strisce” più pericolose
Quando un ubriaco travolge una coppia che passeggia sul marciapiede non c'è prevenzione che tenga. O si eliminano le auto e l’incoscienza di chi guida ubriaco oppure bisogna rassegnarsi a queste tragedie - da La Stampa del 21.07.2015
21 July, 2015
di Beppe Minello
Quando un ubriaco travolge una coppia che passeggia sul marciapiede non c'è prevenzione che tenga. O si eliminano le auto e l’incoscienza di chi guida ubriaco oppure bisogna rassegnarsi a queste tragedie anche se qualche pasdaran della mobilità dolce storcerà il naso. Tragedie che, come in questi giorni (complessivamente tre morti in quattro giorni), assumono anche risvolti penosi. Come per le due ultranovantenni investite nei giorni scorsi. Una dal suo parroco e mentre attraversava, pare , con il rosso; l’altra appena urtata, e pure in retromarcia, e deceduta in ospedale per la caduta.
Tragedie dove è difficile misurare il peso della sicurezza
o insicurezza dei tratti di strada coinvolti. Palazzo Civico che
di quella sicurezza è uno dei tutori, più che con le ipotesi
deve fare i conti con la realtà. Sull’onda di una tragedia
bruttissima accaduta nel dicembre 2011 costata la vita a un bambino
di 7 anni travolto e ucciso su un pericoloso passaggio pedonale di
corso Peschiera, varò un censimento per individuare i passaggi
pedonali più rischiosi sulle grandi arterie cittadine. Un lavoro
certosino compiuto dai vigili del Nucleo Mobilità che portò a
stilare una black-list di 56 punti pericolosi. Da allora, un
pezzo per volta e risorse permettendo, i lavori coordinati
dall’ufficio di Ermes Fontana che si occupa di sicurezza stradale,
ne hanno messi a posto un bel numero.
Per fare un esempio:
i lavori che si possono vedere in corso Cairoli per realizzare
un nuovo attraversamento, è l’ultimo intervento salva-pedoni
individuato dalla black-list di 3 anni fa. E altri sono
all’orizzonte: banchine salvagente in corso Stati Uniti,
attraversamenti luminosi in via Guido Reni, corso Cosenza, via Nizza
e corso Vercelli dove, all’incrocio con via Campobasso e via
Belgioioso, il passaggio dei pedoni sarà invece eliminato del tutto.
Non sono molti i modi per rendere sicuro un attraversamento. La
Viabilità guidata dall’assessore Claudio Lubatti ha deciso
che quelli troppo vicini ai semafori (a meno di 100 metri) vadano
eliminati.
Per tutti gli altri le strade sono due:
o si potenzia la segnaletica luminosa, si piazzano rallentatori o
un semaforo tout court; oppure, quando possibile, si varia la
planoaltimetria come direbbe un tecnico: si costruiscono cioè quei
dossi che obbligano gli automobilisti a rallentare pena sfasciare il
veicolo. Ad oggi, parte degli interventi sono stati pagati con
fondi regionali e nazionali come quelli previsti dal Programma di
attuazione del Piano Nazionale della Sicurezza stradale. Invece, la
spesa complessiva presunta per intervenire su tutti i passaggi
pedonali a rischio ancora da mettere in sicurezza con opere
infrastrutturali (rialzi di carreggiata e banchine) e di segnaletica
(attraversamenti luminosi e bande ottiche) si aggira intorno a 1,150
milioni di euro e finora ne sono stati spesi 474 mila. Siamo
ancora a metà del guado.
(Foto Corso Stati Uniti via Google Street)