I diari della SUDifferenza, #6. Tra ECO ed EGO, c’è di mezzo il differenziare!
Sesta pagina del diario di Rossana Melito da Reggio Calabria. Qui si fa una distinzione sul modo di vivere la società: da EGOcittadino, più comune, e da ECOcittadino, più impegnativo e più raro al tempo stesso
29 July, 2015
di Rossana Melito
E finalmente anche nella circoscrizione di Catona è stato avviato il nuovo servizio di raccolta differenziata porta a porta. Lunedì 13 luglio, 13.000 abitanti della zona, sui 56.000 serviti, hanno iniziato ad esporre i propri mastelli. Le preoccupazioni dei cittadini che si trovano catapultati in questo nuovo servizio sono sempre le stesse: “Ma l’operatore passerà? Ma proprio sotto casa? … ”. I cambiamenti, si sa, non piacciono inizialmente a nessuno, ma poi, quando la novità diventa abitudine, la voglia di continuare e di migliorarsi in un nuovo percorso si fa vedere. C’è chi mi scrive sulla pagina DiffereziAMOla Reggio Calabria che non vedeva l’ora che iniziasse, chi incoraggia gli altri concittadini a fare la raccolta differenziata perché risiede in una zona in cui il servizio è in atto da mesi.
Sto riscoprendo come si può essere davvero cittadini. Sì, perché ci sono due modi di essere “Cittadino”: il primo, e anche più facile, è quello che io chiamo “l’EGOcittadino” e che appartiene a molti di noi: “IO pago le tasse (purtroppo a volte ciò si rivela non vero proprio da chi lo professa) e quindi IO voglio servizi efficienti, una città pulita, ecc..”. Legittimo, ma in una città come Reggio Calabria, in cui i servizi per varie motivazioni non sono attualmente ottimali (mettiamola così), non si può solo pretendere stando a guardare, giudicare chi fa nel bene o nel male, lamentarsi per ogni cosa che secondo la nostra opinione non funziona; il secondo modo di essere cittadino è più impegnativo, attenzione, e richiede tempo, non includendo a volte soluzioni e soddisfazioni a breve termine, ma è quello che io intendo per “ECOcittadino”. Questo raro esemplare è colui che mette da parte il proprio interesse per portare avanti quelli della collettività. Alcuni esempi li ritrovo tra i miei concittadini, oltre agli amici e conoscenti che ormai intasano il mio telefono con segnalazioni, richieste e curiosità della serie “I gusci delle uova dove vanno?”. Ironicamente a loro rispondo che senza il pulcino i gusci non vanno da nessuna parte... oppure “ma senti tu che sai tutto della differenziata (magari), non è che potresti dirmi se conviene di più installare un trituratore domestico o mettere una compostiera in giardino? e quest’ultima dove la devo posizionare verso sud o verso nord?"
Ammetto che fare parte anche di varie associazioni ambientaliste (Legambiente/Rifiuti Zero/ecc), aumenta le possibilità di essere interpellata e a volte subissata dalle richieste e segnalazioni, ma questo io lo considero essere davvero cittadino. Ok è stancante, e molto, ascoltare tutti, ma vuol dire che quella persona, oltre lamentarsi e notare quel qualcosa che non funziona al meglio, mette a disposizione il suo tempo per provvedere a risolverlo. Gli interessa che la sua città sia davvero pulita!
La teoria dei sistemi, ovvero quella olistica, che ho studiato durante il corso di Ecodesign al Politecnico di Torino, in questo caso arriva in mio aiuto. Secondo Von Bertalanffy infatti sia che si tratti di organismi, sia che si tratti di società, le caratteristiche essenziali dell’organizzazione sono costituite da nozioni quali quelle di “totalità, crescita, differenziazione, ecc.”. Insomma il tutto è più della somma delle sue parti, le cui proprietà derivano dalla relazione delle sue parti. Non basta cioè conoscere bene gli individui di un insieme, ma è necessario passare dall'attenzione ai singoli elementi all’attenzione sulle relazioni che uniscono questi elementi. Tutto questo complichese per dire che considerarci tutti noi individui, cittadini, come parti di un tutto piuttosto che singoli permette di ampliare la prospettiva di osservazione e, di conseguenza, le possibilità di cambiamento.
Chi lancia il proprio sacchetto di rifiuti per strada, chi non fa in maniera adeguata la raccolta differenziata, chi guida e parcheggia come gli pare, chi non paga le tasse, agisce come se la società nella quale vive fosse la somma dei singoli individui. Il degrado invece risponde a una legge olistica, si amplifica, producendo danni per tutti, compresi quegli individui che si giustificano con se stessi dicendo: ma cosa vuoi che sia? Che siano gli altri a preoccuparsi, io faccio come mi pare, tanto non cambia niente.
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