Isde Puglia scrive a Emiliano. "Coniugare salute e agricoltura sostenibile"
La lettera indirizzata al presidente della Puglia Michele Emiliano dal Dr. Agostino Di Ciaula, referente Isde Puglia: "Per una agricoltura sostenibile, tutelando la salute dei Pugliesi'
30 July, 2015
Caro Presidente,
accolgo con piacere il Suo invito alla partecipazione e alla collaborazione informandola su quanto segue.
In Puglia vengono utilizzate correntemente circa 3.000 tonnellate/anno di erbicidi (solo una piccola parte del totale di pesticidi), il principale dei quali è il glifosate. Questa sostanza, il più diffuso pesticida in Italia e il maggiore responsabile di contaminazione di acque superficiali e profonde, è stato classificato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Organizzazione Mondiale della Sanità) come “probabile cancerogeno per l’uomo” (classe 2A). Oltre a questo, la sua assunzione cronica è stata messa in relazione a numerose altre patologie non oncologiche.
Per questi motivi la Regione Toscana (che secondo dati ISTAT usa circa la metà degli erbicidi usati in Puglia), ha recentemente sancito il divieto d'uso di questa sostanza tossica nelle aree extra agricole, impegnandosi a produrre indicazioni alle ASL in tal senso.
Sarebbe auspicabile che la Regione Puglia imiti rapidamente il provvedimento Toscano, magari migliorandolo BANDENDO dall’intera regione la commercializzazione e l’utilizzo di questo diserbante e degli altri pesticidi inseriti dalla IARC nella stessa classe di rischio (Malathion e Diazinon, classe 2A) e di quelli inseriti nella classe 2B (Tetraclorvinfos e Paration, “possibili cancerogeni per l’uomo”).
Sarebbe anche auspicabile che la nostra Regione (quarta in Italia per uso di pesticidi) migliorasse i controlli sulla presenza di pesticidi di ogni tipo nelle acque superficiali e profonde e nei nostri alimenti (dove è già stata confermata l’abbondante e preoccupante presenza di queste sostanze) e si impegnasse dal punto di vista normativo a promuovere in ogni modo tecniche agronomiche (principalmente coltivazioni biologiche) radicalmente alternative alle attuali.
L’esposizione a pesticidi aumenta i rischi sanitari non solo per chi li usa (agricoltori) ma anche per i loro figli (trasmissione trans-generazionale del rischio), per chi vive in prossimità di campi trattati e per chi li assume con l’alimentazione (soprattutto i bambini). Le principali conseguenze sanitarie consistono in alterazioni di vari sistemi ormonali, malattie metaboliche (obesità, diabete), riduzione della fertilità, malattie respiratorie e neurodegenerative (Parkinson, Alzheimer), alterazioni dello sviluppo neuro-cognitivo dei bambini e cancro (soprattutto leucemia infantile).
Un prezzo che non possiamo permetterci di pagare in una Regione che, come sa, da troppo tempo soffre per i danni sanitari ed economici dei numerosi e irrisolti problemi ambientali presenti dalla Daunia al Salento.
Dal punto di vista scientifico non c’è necessità di ulteriori conferme per capire che è urgente modificare il modo di coltivare i nostri campi, soprattutto nell’interesse delle nuove generazioni, quelle che pagheranno le conseguenze maggiori.
La scelta delle coltivazioni biologiche è una tappa ormai irrinunciabile, sia per promuovere forme di sviluppo sostenibile del territorio (anche in termini economici), che al fine di rispettare la salute umana.
La Regione Puglia ha tutte le potenzialità per diventare esempio virtuoso (non solo a livello nazionale) di come possa essere costruita un’agricoltura di qualità tutelando la salute della popolazione.
Da medico e da pugliese, mi piacerebbe che questa potenzialità diventasse presto realtà.
Cordiali saluti
Dr. Agostino Di Ciaula
ISDE Italia
https://www.facebook.com/notes/agostino-di-ciaula/lettera-al-presidente-emiliano-per-una-agricoltura...