Elettricità, reti locali in affanno
A livello nazionale, tante le testimonianze "della fatica che fa il sistema elettrico a reggere la domanda di condizionatori, ventole di raffreddamento dei computer, banchi refrigerati e mille altre applicazioni che chiedono il fresco" - da SOLE24ORE.IT del 06.08.2015
07 August, 2015
di Jacopo Giliberto
Oggi Terna, la Spa dell’alta tensione, renderà noti i risultati dei consumi elettrici del luglio torrido appena finito. Più del valore di crescita o di calo che saranno annunciati, il censimento renderà evidente il fatto che i consumi di energia elettrica sono cambiati più velocemente delle reti che portano la corrente nelle fabbriche, negli uffici e nelle case. Si consuma elettricità in modo diverso, e il primato imbattuto di domanda energetica di un mese fa, era un torrido 8 luglio con i mai raggiunti prima 56mila megawatt, dice che una volta l’elettricità serviva soprattutto a riscaldare, oggi serve soprattutto a raffreddare. Le reti locali di distribuzione della corrente, a dispetto del fatto che i blackout negli anni si sono ridotti grazie agli investimenti, nelle giornate più calde spesso faticano a reggere il passo con gli scorbutici compressori delle macchine per produrre il freddo. I trasformatori friggono, i relè saltano, la tensione oscilla.
Molte centrali
Le centrali bastano, e largamente. In Italia ci sono centrali per 130mila megawatt, più del doppio della domanda massima. In una quindicina d’anni il sistema delle centrali ha avuto tre ritratti diversi. Le colossali centrali a olio combustibile sono state spente quasi ovunque, sostituite dalle centrali compatte a ciclo combinato, efficientissime e alimentate dal pulito e caro metano. E ora (terzo scenario) le fonti rinnovabili d’energia e le minicentrali immettono nella rete grandi quantità di corrente, quasi la metà della produzione nazionale, in modo anarchico secondo lo spirare del vento, lo scostarsi delle nuvole dal sole e gli interessi dei molti produttori indipendenti. Le centrali a metano sono spessissimo spente e l’investimento fatto pochi anni fa per costruirle è messo a rischio dalla concorrenza rinnovabile.
L’energia fai-da-te
I produttori indipendenti di elettricità sono decine di migliaia. Secondo alcune analisi, il calo dei consumi di questi anni è dovuto non solamente alla crisi economica ma soprattutto al fatto che molti consumatori si sono messi in proprio e sfuggono alle rilevazioni. L’Osservatorio rinnovabili dell’Anie, la federazione confindustriale dell’industria elettrica, elettronica ed elettrotecnica, ha rilevato che la maggior parte delle centrali elettriche fotovoltaiche sono domestiche, costruite sul tetto di casa: negli ultimi mesi sono stati realizzati soprattutto impianti per il settore residenziale, di media e piccola taglia, di potenza compresa tra 3 e 6 chilowatt.
Tassare gli indipendenti
Gli oneri collettivi del sistema elettrico si pagano sui chilowattora consumati, ma chi è fuori rete e produce da sé la sua energia non condivide queste spese. I pareri sono contrapposti. Chi paga vorrebbe pagare meno, dando parte del costo ai molti produttori fai-da-te che sfuggono dagli oneri collettivi. Chi si è messo in proprio invece conta sui vantaggi dell’indipendenza. Il dibattito è acceso anche in sede parlamentare, dove fioccano interrogazioni.
La rete affaticata
La rete elettrica fatica a reggere il passo. Terna fa grandi investimenti; la società guidata da Matteo Del Fante negli ultimi 10 anni ha speso circa 9 miliardi di euro e il piano di sviluppo parla anche di reti intelligenti che consentono di governare i flussi irregolari della nuova corrente elettrica. Ma i blackout rilevati il mese scorso sulla rete milanese di A2A, le cadute continue dell’energia che hanno paralizzato per settimane la produzione dello stabilimento di acque minerali Sant’Anna di Vinadio (Cuneo) legato alla rete locale dell’Enel, le fermate dell’aeroposto di Fiumicino nei giorni scorsi sono testimoni della fatica che fa il sistema elettrico a reggere la domanda espressa da condizionatori, ventole di raffreddamento dei computer, banchi refrigerati di negozi e supermercati e mille altre applicazioni che chiedono fresco.
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