Torino, passante ferroviario al progetto finale
E’ il tratto che va da piazza Baldissera a corso Grosseto Via libera dalla giunta, servono quasi diciotto milioni da La Repubblica del 02.09.2015
02 September, 2015
di Gabriele Guccione
Odiata e vituperata dagli automobilisti di mezza Torino, la rotatoria di piazza Baldissera, con il progetto di copertura dell’ultimo pezzo del viale del Passante ferroviario fino in corso Grosseto, sparirà. Al suo posto, a governare l’ingarbugliato incrocio tra corso Vigevano, via Stradella, corso Mortara, via Cecchi e corso Principe Oddone, arriverà un moderno impianto di semafori sincronizzati.
Odiata e vituperata dagli automobilisti di mezza Torino, la rotatoria di piazza Baldissera, con il progetto di copertura dell’ultimo pezzo del viale del Passante ferroviario fino in corso Grosseto, sparirà. Al suo posto, a governare l’ingarbugliato incrocio tra corso Vigevano, via Stradella, corso Mortara, via Cecchi e corso Principe Oddone, arriverà un moderno impianto di semafori sincronizzati.
È una delle novità, ma non la sola, che toccherà ai torinesi una volta che il progetto varato ieri dalla giunta comunale metterà a posto l’ultimo tassello mancante, da piazza Baldissera a corso Grosseto, per coprire con l’asfalto l’enorme distesa sterrata (60 mila metri quadrati) lasciata dagli scavi del Passante. Approvato, come si dice in gergo, «in linea tecnica», cioè senza che ancora ci siano i soldi per finanziarlo, l’atto di ieri permetterà all’assessore alla Viabilità, Claudio Lubatti, di andare a bussare alla porta del Ministero dei Trasporti per coprire almeno una parte dei 17,7 milioni di euro necessari per l’opera.
Un primo risultato Lubatti l’ha già ottenuto: l’altro giorno, durante la visita del ministro Graziano Delrio, l’assessore ha incassato informalmente il primo sì sulla possibilità di utilizzare per il lotto finale Baldissera- Grosseto gli 8 milioni di euro avanzati grazie ai ribassi d’asta scontati alle imprese costruttrici sui 4 lotti già in cantiere da Porta Susa a corso Mortara.
In questo modo si dovrebbe riuscire ad accelerare i tempi di apertura del cantiere – l’ultimo del Passante rimasto solo sulla carta – facendoli coincidere con l’apertura del tratto sud: da corso Vittorio Emanuele fino a corso Regina Margherita i lavori sono in corso e a fine anno si pensa di inaugurare il primo pezzo di viale, ed entro la prossima primavera, magari in tempo per l’appuntamento con le urne, il taglio del nastro toccherebbe anche al resto, fino in piazza Baldissera.
A quel punto rimarrebbe da fare solo il pezzo finale, quello del raccordo con corso Grosseto. Il progetto approvato ieri da Palazzo Civico prevede una soluzione in due tempi. Per il primo tratto del viale, da piazza Baldissera, dove a ridosso del curvone nascerà una nuova zona alberata, alla rotonda di via Breglio, si andrà subito al sodo con la sistemazione definitiva che prevede due carreggiate e due controviali: non appena trovati i quattrini, si stenderà l’asfalto, si metteranno in opera spartitraffico e marciapiedi e si pianteranno i lampioni, proprio come nel resto del viale della Spina. Per il secondo tassello, quello che rappresenterebbe il sigillo finale di tutto il Passante, la sistemazione, per il momento, sarà provvisoria: dalla rotatoria di via Breglio germoglierà un unico ramo, con una sola corsia e direzione di marcia verso nord, che si raccorderà con corso Grosseto e la superstrada dell’aeroporto.
La soluzione tampone è stata pensata per non lasciare senza raccordo tutta quell’area al centro del parco Sempione che, prima di essere ridisegnata, dovrà aspettare la costruzione del tunnel della Torino Ceres (il cantiere aprirà questo mese) e i progetti immobiliari della variante 200 attorno alla stazione Rebaudengo. Dietro la stazione ferroviaria del Sfm il piano prevede intanto la sistemazione del retro dello scalo e la creazione di un parcheggio.
Anche se il progetto sarà «low cost» e non ci saranno strade lastricate o igloo di Merz, l’idea è di richiamare comunque, attraverso gli arredi e i lampioni, il resto del viale del Passante: «Abbiamo chiesto che si mantenga questa continuità di visione – dice la presidente della Circoscrizione VI, Nadia Conticelli – per evidenziare che si tratta della stessa opera»