Volkswagen: la procura di Torino indaga per frode e disastro ambientale
Oggi davanti ai magistrati i vertici italiani della casa tedesca Il ministro Delrio: controlli a campione su tutti i marchi diesel – da La Stampa del 25/09/2015
25 September, 2015
di Paola Italiano
Anche in Italia, come nel
resto d’Europa, partono i controlli sui veicoli Volkswagen che
hanno montato la centralina all’origine della truffa. Secondo il
ministro Graziano Delrio, nel nostro Paese le vetture interessate
potrebbero essere «attorno al milione». «In attesa che ci vengano
comunicati i dati reali sulle auto coinvolte - ha detto - faremo dei
controlli a campione su almeno mille macchine diesel di tutti i
marchi. Il costo previsto è di otto milioni di euro».
Ma
intanto si muove anche la magistratura. Disastro ambientale è il
reato ipotizzato dal procuratore torinese Raffaele Guariniello che,
per ora, procede contro ignoti. Il fascicolo è aperto già da alcuni
giorni, da quando lo scandalo è esploso negli Stati Uniti - e prima
ancora che la Commissione europea chiedesse l’apertura di indagini
nei 28 Paesi membri dell’Unione europea. Oltre al disastro, viene
ipotizzato anche il reato di frode in commercio.
Nessun
indagato, dunque, e i controlli della magistratura riguarderanno
anche altre marche. Ma già a partire da oggi, in procura saranno
sentiti i vertici di Volkswagen, mentre o i primi testimoni sono
stati ascoltati già ieri dai carabinieri del Nas, a cui Guariniello
ha affidato gli accertamenti. Si tratta per lo più di ingegneri ed
esperti chiamati a spiegare le caratteristiche tecniche delle
centraline e il loro funzionamento in relazione alla normativa
europea e italiana sulle emissioni.
Poi sarà coinvolto il
ministero dei Trasporti, in particolare le motorizzazioni, che
andranno dai concessionari per fare le verifiche sui veicoli in
commercio. Il magistrato torinese si avvarrà della collaborazione di
un gruppo di esperti del Politecnico, ai quali affiderà una serie di
incarichi. Inoltre ha intrecciato i contatti con il ministero
dell’Ambiente.
Il reato di disastro ambientale è
previsto dalla recentissima legge sugli eco reati, dello scorso
maggio. L’articolo è il 452-quater, che punisce con la reclusione
da cinque a quindici anni «chiunque abusivamente cagioni un disastro
ambientale». Proprio Guariniello era stato nelle settimane scorse il
primo a contestarlo in un’altra indagine.
Il magistrato non è
nuovo ad accertamenti analoghi: di questi giorni è la richiesta di
rinvio a giudizio per i responsabili italiani della cinese Great Wall
(di tre modelli diversi) per 9 mila veicoli contenenti parti in
amianto importati. Gli indagati sono i due rappresentanti della
società importatrice Eurasia Motor Company.
La competenza
territoriale di Torino si basa sul mero dato che anche nel capoluogo
piemontese circolano vetture Volkswagen. Un conflitto potrebbe
sorgere se anche la procura di Roma decidesse di attivarsi e
rivendicare le carte.