Anche il Lazio dice no agli inceneritori e sì alla raccolta differenziata
Dopo la commissione ambiente di giovedì 24 settembre, anche la Regione Lazio conferma un no deciso alla costruzione di nuovi inceneritori
24 September, 2015
Settembre è stato un mese di grandi agitazioni attorno al tema della gestione dei rifiuti e del loro smaltimento vista la discussione (e le proteste) attorno all’articolo 35 dello Sblocca Italia che prevede lacostruzione di 12 nuovi termovalorizzatori in tutto il Paese. Insieme alla Puglia, anche il Lazio si oppone però a questo articolo e a dimostrarlo è l’audizione che si è svolta ieri, 24 settembre, in Commissione Ambiente alla Regione Lazio. Ad averla richiesta è la consigliera Cristiana Avenali, ex direttrice di Legambiente Lazio, insieme ad associazioni e comitati. Proprio secondo la consigliera, l'audizione "è stata molto utile e ci ha fornito elementi importanti sul lavoro che sta facendo l’Assessore Civita in sede di Conferenza Stato-Regioni sulla questione degli inceneritori, lavoro che insieme alle politiche messe in atto in questi due anni e mezzo, ci sta portando alla costruzione di una nuova politica sui rifiuti e verso un no definitivo agli inceneritori”.
Secondo la consigliera e l’attuale giunta non ci sarebbe infatti bisogno di realizzare altri inceneritori soprattutto grazie agli investimenti fatti nel campo della raccolta differenziata: “L’ investimento di 150 milioni di euro sulla raccolta differenziata ha già portato la percentuale al 40% nel 2014, quasi il doppio rispetto a due anni fa, le linee guida sulla prevenzione e riduzione dei rifiuti, sono politiche molto concrete per cambiare la gestione dei rifiuti nel Lazio e arrivare all’obiettivo finale del 65% di raccolta differenziata” – prosegue la consigliera Avenali una nota - “Il Governatore Zingaretti nella sua audizione in Commissione Ecomafia ha già detto un no chiaro e forte all’inceneritore di Albano e grazie al lavoro che stiamo facendo credo che potremo dire no anche al gassificatore di Malagrotta, che con il miglioramento delle percentuali raggiunte non serve alla Regione Lazio e tantomeno ad un territorio come quello della Valle Galeria che già ha pagato tanto in termini di inquinamento ambientale e conseguenze sulla salute delle persone”.