Dove l’asfalto lascia il posto alla terra, c’è l’ingresso del campo nomadi di via Chiesa Rossa. Due energumeni fanno la guardia all’entrata e lanciano occhiatacce a chi passa. Andando avanti, lungo una stradina dissestata fatta di sassi e buche fangose che costeggia l’accampamento regolare, si arriva a un’area semi nascosta dagli alberi da cui parte, sconfinato, il Parco Sud. È quell’angolo di Milano, anonima congiunzione tra città e campagna, che il presidente del consiglio di zona 5 Aldo Ugliano non esita a definire una «bomba ecologica». Macchine bruciate, pezzi di motorini, montagne di calcinacci. E poi ancora ruote di passeggini, sanitari in frantumi, cumuli di macerie abbandonate. «Avreste dovuto vederla appena due mesi fa - aggiunge Emanuela Duina, consigliera di zona, attenta alle problematiche ambientali del suo territorio - C’era dieci volte la roba che vediamo oggi. Poi è venuta l’Amsa, hanno portato via camionate di rifiuti. Ma adesso sono tornati a riempirla». È una discarica abusiva che non muore mai, alimentata da una gestione criminale che ha preso il controllo di quella porzione di parco.

Tra i rifiuti si trovano materiali di risulta dei cantieri (che andrebbero smaltiti attraverso procedure nelle regolari discariche) ma anche immondizia varia: copertoni di biciclette, frigoriferi, forni a microonde, armadi. C’è persino la carcassa di un quad, una specie di moto a quattro ruote. «Noi facciamo di tutto per cercare di tenere quest’area pulita - aggiunge Ugliano - Abbiamo chiamato l’Amsa, ma evidentemente non è servito a molto. Abbiamo chiesto che vengano messe le telecamere nelle vie qua vicino, in modo da identificare almeno chi viene a scaricare». Il sospetto è che la discarica abusiva sia sotto controllo e che qualcuno lasci che i camion vengano a riempirla di rifiuti in totale libertà.

Il vero problema della zona, tuttavia, è il campo nomadi: un centro regolare, dove vivono circa 250 persone che non si sono mai integrate col quartiere. Anzi, hanno trasformato il campo in un “ fortino” dove negli anni sono stati decine gli interventi per il recupero di refurtiva da parte delle forze dell’ordine e dove ormai anche gli agenti di polizia e i carabinieri fanno fatica a entrare. La soluzione dei problemi legati al campo di Chiesa Rossa, comunque, sembra essere nei pensieri della giunta di Palazzo Marino: «Adesso stiamo portando a termine la chiusura del campo di via Idro - ha spiegato l’assessore alla sicurezza Marco Granelli - ma il prossimo passo sarà quello di chiudere i campi di via Negrotto e di via Chiesa Rossa. E inizio 2016 potrebbe essere il periodo giusto».

foto da MilanoToday.it