Ue, test emissioni auto: soglie di tolleranza più alte e tempi più lunghi. Verdi e ambientalisti: "Scandaloso, è un regalo alle lobby"
I Ventotto hanno approvato nuovi esami su strada per l’omologazione delle auto diesel molto meno rigorosi di quanto proposto dalla Commissione europea, per Verdi e ambientalisti si tratta di un'autorizzazione a violare la legge
30 October, 2015
(ansa.it)
Giro di vite ma non così stretto. Nonostante lo scandalo Volkswagen,
l'accordo dei 28 sui nuovi test su strada per le emissioni auto è stato
trovato al ribasso, annacquando la proposta della Commissione Ue con
soglie di non conformità più alte e uno slittamento dei tempi per dare
più margine alle case automobilistiche per adeguarsi. (Leggi il comunicato ufficiale della commissione europea che celebra come un successo il raggiungimento dell’accordo)
Immediata la
denuncia di verdi e ambientalisti che hanno gridato allo scandalo,
perché sarà consentito superare i limiti degli ossidi di azoto, nocivi,
di oltre il doppio previsto per legge. Con le nuove norme adottate, dal
primo settembre 2017 i nuovi prototipi auto potranno superare del 110%
(fattore di conformità del 2,1) il tetto massimo degli 80 milligrammi
per chilometro di NOx, contro la proposta iniziale di Bruxelles del 60%
(fattore 1,6). Dal primo settembre 2019 (la Commissione chiedeva il
2018) questa soglia entrerà in vigore per tutti i modelli auto. Dal
primo gennaio 2020 il fattore scenderà a 1,5, ovvero saranno consentite
emissioni in più del 50% per i nuovi prototipi, e dal primo gennaio 2021
per tutti i modelli. Per Bruxelles la soglia doveva diventare zero e i
tempi anticipati di un anno. La barra Ue era stata messa relativamente
in alto, puntando sull'effetto Vw per far smuovere i 28, da anni restii a
procedere per eliminare le enormi discrepanze - sino al 500% - tra le
emissioni "certificate" in laboratorio e quelle realmente rilasciate
dalle auto durante la guida reale. Ma è stato chiaro sin da subito che
per gli stati membri, in particolare Germania, Italia e Francia
sensibili alle esigenze delle proprie case automobilistiche, le proposte
di Bruxelles erano troppo ambiziose.
La commissaria al mercato interno Elzbieta Bienkowska, che sino a qualche ora dal voto ha moltiplicato gli appelli per un esito positivo temendo un'impasse totale, si è dovuta accontentare, ricordando che l'intesa prevede "comunque una riduzione significativa rispetto alle attuali discrepanze del 400% in media". L'Europarlamento potrebbe però ancora respingere in toto (ma non emendare) l'accordo. Verdi e ambientalisti sono subito insorti, accusando i 28 di essersi "piegati alle lobby" dell'auto "premiando di fatto le case che 'barano' di più", a discapito della salute dei cittadini - si imputano alle eccesive emissioni diesel 100mila morti in Europa - e dell'ambiente. "Le auto potranno emettere sino a 168 mg/km sino al 2019, ovvero più del doppio del limite legale, e 120 mg dal 2020, ossia il 50% in più rispetto al limite", spiega Greenpeace, parlando di accordo "oltraggioso" come i socialisti Ue. "Scandaloso" anche per i verdi europei, per cui "si tratta di un'autorizzazione a violare la legge". Una "orribile notizia" anche per i libdem Ue per gli effetti su consumatori, qualità dell'aria e competitività del settore auto. La commissaria Bienkowska comunque ha assicurato che "non è finita qui": in arrivo una revisione del sistema di omologazioni e motorizzazioni per garantirne l'indipendenza.