Sul bus 18 tutti stipati. Molti non sanno e timbrano il biglietto
da La Repubblica dell'11.12.2015
11 December, 2015
di Gabriele Guccione
Le obliteratrici sono tutte accese, come qualunque altro giorno. Quelle
nuove, elettroniche e luminose, e quelle antiche, con la timbratrice
che scatta a molla. Non importa che oggi non si paghi perché il Comune
invita a lasciare l’auto a casa preferendo i mezzi pubblici. In tanti,
salvo nel caso che qualche anima pia di passaggio blocchi in tempo lo
sventurato al grido di “oggi è gratis”, per poi sententirsi ribattere
con un incredulo “ma davvero?”, timbrano regolarmente. Le macchine
mangia-biglietti non ammettono giorni straordinari.
Alle 9,53 l’ora di punta è ormai passata da un pezzo, ma sul 18 - una bestia snodata lunga 18 metri e famosa ai torinesi per essere tra le linee “lumaca” piu affollate a tutte le ore continua ad esserci gente. Ma tutti - straordinariamente - seduti comodi come non mai. Alla stazione Lingotto salgono tre persone. E tutti trovano posto. «Vorrei i bus così tutti i giorni», dice una signora, che non si spiega come sia possibile il miracolo: un 18 vuoto alle 10 del mattino. È che Gtt ha ridistribuito le forze in campo, i suoi soliti 900 autobus, potenziando la loro presenza nelle ore in cui era prevedibile - data la straordinaria due giorni di trasporti gratis - il maggiore affollamento. Un affollamento che però, salvo quello solito degli studenti e dei lavoratori al mattino, non è stato altrettanto straordinario.
Poche ore prima, in piena ora di punta, alle 7,49 alla stessa fermata
davanti alla stazione Lingotto, ma in direzione opposta - mèta la
facoltà di Economia - la situazione era ordinaria: bus pieni, come
sempre. Pieno il primo 14, pieno il secondo, strapieno il terzo.
Studenti e lavoratori pendolari tutti con in tasca un abbonamento, perché per loro si paga anche quando è gratis.
In via Millefonti sul 18 sale una scolaresca, e riempie il pullman. Ma loro viaggiano, sempre, con il biglietto scolastico: gratis o no che sia. Una fermata dopo una folla scende dal bus e si incammina verso il capolinea (provvisorio fino al 2018) del metrò al Lingotto in via Nizza.
È qui che si vede, si sente che è un giorno straordinario. «Non si
paga, oggi non si paga », urlano due addette di Gtt, tutti gli altri
giorni controllori, che oggi “tradiscono” la loro vocazione. Questa
volta fanno di tutto per evitare che i passeggeri paghino. Una coppia
di turisti si ferma incredula, non vuole crederci: «Ma come? Che
succede, noi dobbiamo andare in piazza Castello». «Tranquilli, l’ha
deciso il Comune», è la risposta. I tornelli della stazione sono tutti
chiusi meno uno, quello solitamente usato per le carrozzelle: è da qui
che dovrebbero passare i “portoghesi per un giorno”. Eppure alcuni
timbrano lo stesso il biglietto e gli addetti non riescono a star dietro
a tutti. Chi ha l’abbonamento lo striscia al primo tornello: «Va bene
essere beffato, dopo aver già pagato l’abbonamento, da un’iniziativa
che premia solo i portoghesi e chi la macchina non la molla mai -
lamenta un giovane professionista che tutti i giorni si muove sulla
linea 1 - ma dover fare anche la coda per passare dall’unico varco
aperto ».