Emergenza smog e interventi in città: il paradosso del biglietto semigratuito
"Come già constatato a Torino è assai improbabile che la gratuità o semigratuità dei mezzi sposti di per sè quote di mobilità sul trasporto pubblico perchè non è il costo del biglietto Atm ad indurre all'uso dell'automobile" - da REPUBBLICA MILANO del 16.12.2015
16 December, 2015
di Paolo Hutter
La semigratuità del biglietto Atm come misura antismog, non accompagnata da altre limitazioni o da altri disincentivi al traffico motorizzato, è la novità di questo dicembre 2015. E' stata preceduta - e in parte ispirata - da una esperienza ancora più secca e ristretta e clamorosa, quella di Torino pochi giorni fa. Lì addirittura hanno messo i mezzi pubblici completamente gratis, per soli due giorni e senza neanche il blocco di 10 ore feriale dei diesel Euro 3 che - scarsamente pubblicizzato - è in vigore a Milano.
Come già constatato a Torino è assai improbabile che la gratuità o semigratuità dei mezzi sposti di per sè quote di mobilità sul trasporto pubblico perchè non è il costo del biglietto Atm a indurre all'uso dell'automobile. Ovvero sono davvero pochi quelli che usano l'auto perchè gli costa meno del biglietto Atm. Può darsi che qualcuno sia almeno coinvolto dal messaggio, se sarà fortemente diffuso, "cittadini di buona volontà, cercate di non usare l'auto"? Speriamo, anche sarebbe la prima volta in cui basta un appello.
Ma c'è un problema che molti che han messo il classico "mi piace" all'annuncio forse non hanno considerato: quanto costa questo regalo di Natale e chi lo paga? Facciamo un passo indietro, al 2013. Due anni fa si decise di ridurre, e poi si arrivò ad annullare del tutto le domeniche "a spasso" perchè pur avendo un indiscutibile successo di critica di pubblico e di riduzione degli inquinanti, quantomeno del "back carbon", costavano circa 250 mila euro l'una. Gran parte di questo costo era dovuto al mancato introito Atm per via del biglietto unico valido l'intera giornata. Per la verità non era affatto necessario rinunciare a quell'introito - ovvero spendere quei soldi - per far riuscire il blocco. Ma l'Amministrazione lo riteneva indispensabile per il consenso. Adesso la stessa cifra la si spende non per addolcire agli automobilisti la pillola del blocco del traffico, ma per addolcire ai nostri polmoni la pillola del... non blocco del traffico nè feriale nè domenicale nè parziale nè totale.
Con un po' di sarcasmo si potrebbe dire che l'abolizione delle domeniche a spasso ha consentito di accantonare fondi per questo regalo di Natale sul biglietto. Se il totale si avvcina al milione e 400 mila euro davvero si potevano usare meglio questi soldi che sono di tutti noi, usarli meglio anche ai fini antismog. E' comprensibile la difficoltà di prendere provvedimenti anti-traffico sotto Natale, ma è urgente che la Città Metropolitana, che non è più governata dal centro destra come ai tempi del limitatissimo protocollo sui diesel, prenda decisioni più ambiziose e impegnative sia rispetto ai nostri polmoni che in coerenza con la prospettiva della fine dell'era dei combustibili fossili.
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