"I blocchi servono se guardiamo al black carbon, l'indicatore più importante"
Intervento di Paolo Hutter per Repubblica Milano ed Eco dalle Città
30 December, 2015
Apparentemente lo smog ha vinto perchè neanche sei ore di blocco totale del traffico hanno fatto scendere le concentrazioni di micropolveri sotto la soglia dei 50 al metro cubo. In realtà la "tempesta" emotiva, mediatica, politica che ha preceduto e provocato lo stop alle auto e il blocco in quanto tale segnano una possibile sconfitta sia stagionale che epocale dello smog. Il consenso, innanzitutto, che è sembrato molto alto allo stop alle auto. I risultati, che ovviamente sarebbero stati migliori con uno stop piu esteso, sono comunque interessanti. Occorre ricordare a tutti che proprio a Milano, con Amat, si è studiata e pubblicizzata l'importanza del black carbon, cioè della componente carboniosa delle micropolveri. Per spiegarla uso le parole di Bruno Villavecchia, direttore di Amat : " Il black carbon è un composto primario, una sorta di componente "nera" del Pm 10. Le micropolveri hanno avere diverse origini, primarie e secondarie, e tra quelle primarie c'è una componente tossico nociva derivante dai processi di combustione, dove sono annidati diversi "serial-killer", gli IPA, il benzene e anche il black carbon. Quello che chiamiamo black carbon è il veleno più localizzato, un inquinante costituito da nano particelle di carbonio elementare che si generano dalla combustione imperfetta dei combustibili fossili. E' più alto in prossimità delle fonti che lo provocano, e nei momenti in cui c'è più traffico." Arpa dovrebbe pubblicizzare le rilevazioni anche orarie di black carbon. Come si è visto nelle domeniche a piedi - c'era il 20% di black carbon rispetto a una domenca di traffico - come si è visto nell'area C - c'è il 50% di black carbon rispetto alle aree non C - si vedrebbe con i dati che durante questo blocco si respirava aria molto migliore. A parità di microgrammi di PM 10, in sostanza, erano polveri più pulite, meno scure e nocive. E' possibile e auspicabile che a livello nazionale ed europeo si disponga di tenere sotto controllo il black carbon. Milano ha dimostrato che si può fermare il traffico feriale per sei ore senza disagi significativi, e questo è un altro elemento che aiuterà. Si sono create delle nuove condizioni politiche, che certo potranno anche essere dimenticato alle prime piogge, ma che hanno motivazioni solide perchè uniscono due diverse necessità: quella dell'aria pulita e quella di nuovi motori realmente compatibili con gli obiettivi della Cop 21 per salvare il clima. Mi riferisco al documento di Anci Lombardia che non si limita a raccogliere il buon senso, cioè a chiedere aiuto per potenziare il trasporto pubblico. Si è messo nero su bianco che comincia il conto alla rovescia per i diesel ( almeno fino agli Euro 4) e si aprono le porte all'elettrico. Cito tra gli altri punti. "Realizzare entro 30 mesi una rete di ricarica elettrica efficiente a livello regionale che spinga in via prioritaria alla riconversione elettrica dei mezzi in sharing e della logistica merci. Prevedere incentivi per chi va a lavoro in bici sul modello francese. Infine è importante impegnarsi con ancora maggiore determinazione a lavorare per ridurre nelle città il traffico privato, rendere più efficienti i mezzi pubblici, incrementare gli spazi pedonali, rendere car free le scuole." Anche Maroni, stretto tra l'emergenza e la propositività del documento, ha detto che appoggerà. Certo il rischio dello scaricabarile è sempre alto, perchè sono necessari soldi pubblici e sforzi pubblici anti-populisti ( vedi gli stop al traffico) . Ma la strada è tracciata, è un risultato importante. E si ricordino anche di rilevare il black carbon e di pubblicizzare i risultati.