Trivelle: il WWF chiede al Governo moratoria e Piano energia
In merito alle autorizzazioni e prospezione per fini petroliferi rilasciate a diverse compagnie, l'associazione ribadisce la richiesta dei principali gruppi ambientalisti del paese di "una moratoria sulle trivellazioni su tutto il territorio nazionale sino a quando il Governo non avrà varato un Piano su clima e energia"
12 January, 2016
"E’ necessaria una moratoria sulle trivellazioni su tutto il territorio nazionale sia a mare che a terra sino a quando il Governo non avrà varato una strategia e un Piano su clima e energia che preveda una roadmap
per la decarbonizzazione che emancipi il Paese dai combustibili
fossili". Questa la richiesta del WWF in merito alle autorizzazioni e
prospezione per fini petroliferi rilasciate a diverse compagnie, che ribadisce quindi la linea dei principali gruppi ambientalisti del paese.
L'assoziazione sostiene che dopo la COP 21 di Parigi
sui cambiamenti climatici, in cui anche l'Italia ha assunto l'impegno di
mantenere il riscaldamento globale entro 1,5°C, la Strategia energetica nazionale pro-fossili del 2012 è superata e deve essere sostituita da un "Piano climatico-energetico che punti sulle energie rinnovabili, il risparmio e l'efficienza energetica, nel quadro di una più ampia Strategia di decarbonizzazione per tutti i settori".
“Nel campo delle ricerche petrolifere - fa notare Dante Caserta,
Vice presidente del WWF - Italia ormai in Italia regna il caos più
totale. Il balletto del divieto di ricerche petrolifere in mare
entro le 12 miglia dalla costa è emblematico: prima introdotto, poi
cancellato e poi nuovamente introdotto. La politica del Governo fatta
attraverso provvedimenti spot in un settore che necessiterebbe invece di
una ragionata e condivisa pianificazione sta determinando anche una
situazione di conflitto, da un lato istituzionale con le Regioni e
dall’altro sociale con le comunità locali che si vedono completamente
scavalcate da decisioni prese dall’alto nel solo interesse dei
petrolieri”.
"L’ultimo intervento preso dal Governo nella Legge di stabilità 2016 per
evitare il referendum chiesto da 10 regioni" - sottilinea il WWF - sembra non risolvere la
situazione essendo stato ritenuto peraltro insufficiente dalla Corte di
Cassazione che ha confermato uno dei quesiti proposti (proprio quello
sull'area off limits delle 12 miglia dalla costa), mentre altri dubbi si
evidenziano su due di quelli bocciati (il quesito sulla necessità di
definire un Piano delle aree dove effettuare ricerche e quello sulla
durata di permessi e concessioni).
Di fatto resta però il problema di fondo: il nostro Paese negli ultimi giorni del Governo Monti si è dotato di una Strategia Energetica Nazionale che,
pur dicendo di puntare sul risparmio e sulle fonti rinnovabili – nella
realtà in questi anni sono stati frapposti sempre più ostacoli allo
sviluppo delle energie pulite - mira alla ricerca e allo sfruttamento di
tutti i giacimenti di idrocarburi in Italia, mantenendo al contempo un
regime di agevolazioni ed esenzioni per l’industria petrolifera che non
ha eguali in nessuna altra parte del mondo. Ciò sta portando ad un
proliferare di richieste da parte di aziende straniere sia a mare che a
terra: e in questa corsa all’ultimo barile non vengono risparmiate
neppure aree di assoluto pregio come le Isole Tremiti.
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