Pm10, Roma torna a respirare. Ma fino a quando?
Nelle prime due settimane del 2016 a Roma soltanto un giorno di sforamento limiti del Pm10 grazie alla pioggia. Ma nel frattempo mancano azioni concrete e proposte per limitare le emissioni
20 January, 2016
Se il 2015 si è chiuso per Roma con l'aria irrespirabile e le centraline fuori controllo per gli altissimi valori di PM10, il 2016 sembra essere iniziato meglio. Complice senza dubbio il meteo: le piogge, che hanno aperto il nuovo anno, hanno infatti permesso di abbassare le polveri sottili e ai romani di respirare.
Nelle prime due settimane del 2016 è stato infatti soltanto uno il giorno, il 1 gennaio 2016, in cui si segnala lo sforamento dei limiti consentiti con valori intorno a 90 μg/m3, con record alla centralina a Cinecittà con 118 μg/m3.Il limite di ogni centralina, ricordiamo, è 50 μg/m3.
Nell'immagine sono riportati i valori medi di Pm10 registrati dalle centraline Arpa della Capitale nei primi 17 giorni del 2016.
Nell'immagine sono riportati i valori medi di Pm10 registrati dalle centraline Arpa della Capitale nei primi 17 giorni del 2016.
L’aria più respirabile non è certo dovuta ad azioni positive messe in campo dall’amministrazione capitolina o da nuovi atteggiamenti dei cittadini: semplicemente, è arrivata la pioggia insieme a vento e alta pressione, fattori che hanno permesso di ripulire l’aria della città. Infatti, nonostante il commissario straordinario di Roma, Francesco Paolo Tronca, abbia partecipato alla riunione tra Ministero dell’ambiente, sindaci e governatori del 30 dicembre proprio per stilare una serie di provvedimenti da adottare per contrastare l’inquinamento delle città, passata l’emergenza la questione sembra essere stata archiviata. Addirittura, la domenica a piedi che era stata annunciata da ottobre scorso e che era prevista per il 17 gennaio 2016, è stata rinviata a data da destinarsi: l’Amministrazione capitolina ha affermato che “sta predisponendo la programmazione delle residue domeniche ‘antismog’, in ottemperanza a quanto prescritto dal Piano di Risanamento Regionale e, nella fattispecie, calendarizzate dalla precedente Giunta in base a quanto disposto dalla delibera 242/2011”. Si parla di “fine del mese di gennaio” e si assicura che le date “saranno annunciate con adeguato anticipo così da consentire la massima comunicazione alla cittadinanza e la predisposizione di misure di potenziamento della mobilità dei mezzi pubblici”.
Eppure una nuova emergenza potrebbe essere dietro l’angolo: nella Capitale sembra essere arrivato il vero inverno e le basse temperature esterne potrebbero portare ad un innalzamento delle temperature dei termosifoni all’interno di edifici privati e pubblici, cosa che, senza controlli, porterebbe ad un aumento del PM10 in atmosfera. Su questo punto, di recente, il ministro Galletti si è anche impegnato a stanziare fondi per abbassare la temperatura degli edifici pubblici di almeno 2 gradi ma, di fatto, è davvero molto difficile controllare l’effettivo rispetto di questa contromisura che i sindaci potranno mettere in campo dopo 7 giorni consecutivi di sforamento dei limiti di PM10.
Come se non bastasse, il freddo fa sì che più gente si muova in automobile, complici anche alcuni problemi e disservizi del trasporto pubblico: ad esempio, il 12 gennaio la metro A è stata ferma dalle 16.05 alle 18.40 e poi nuovamente interrotta nel tratto Arco di Travertino-Termini pochi minuti dopo la riattivazione a causa di un inconveniente tecnico alla stazione di San Giovanni. Nella giornata di lunedì 18 gennaio invece un malore di un passeggero sulla Roma-Lido ha costretto l’atac a fermare il treno dalle 6.28 fino alle 7.11.
Nel frattempo, un passo avanti sembra essere stato fatto alla Regione Lazio, dove sono state approvate misure per contrastare lo smog: prendendo come punto di partenza l’Accordo globale sul clima siglato a Parigi a dicembre del 2015, la Giunta regionale si è impegnata a promuovere interventi innovativi come lo sviluppo di una mobilità nuova, a basso impatto, che prevede percorsi ciclabili, istituzione delle “Zone30”, ed il raggiungimento di un Target di mobilità volto alla riduzione dei mezzi privati.”