Torino è smog, 14 giorni consecutivi di superamento dei 50 μg/m3 ( seconda metà gennaio 2016)
I dati Arpa sono pessimi, superati i limiti durante tutta la scorsa settimana e le stime per i prossimi giorni confermano la situazione negativa. Lunedì 1 febbraio a Torino – Rebaudengo erano 168 μg/m3
03 February, 2016
L'Arpa Piemonte ha
pubblicato i dati sulla qualità dell'aria di Torino, relativi alla
concentrazione di Pm 10. Per tutta la settimana appena trascorsa
si è superata la soglia dei 50 μg/m3, fatta eccezione
per lunedì 25 dove si sono superati 100 μg/m3. Con
questi dati, salgono a 13 idi giorni consecutivi di sforamento e se
si considerano i dati rilevati lunedì 1 febbraio, i giorni
consecutivi di sforamento salgono a 14.
Due settimane consecutive
aria cattiva e pericolosa per la salute. Infatti lunedì 1 febbraio
sono stati registrati i seguenti picchi di Pm 10: Torino –
Consolata 77 μg/m3 (ore 20), Torino – Lingotto 69μg/m3 (ore 14),
Torino – Rebaudengo 168 μg/m3 (ore 11) e Torino – Rubino
91 μg/m3 (ore 21). Purtroppo i dati non sono completi perché Arpa
deve ancora elaborare i dati trasmessi da tutte le centraline.
La situazione non riguarda solo Torino, infatti in tutto l'hinterland si registrano valori molto simili. Situazioni identiche si registrano a Borgaro, Beinasco, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, San Mauro, Settimo e Venaria. Fa eccezione Rivoli che ha registrato sei giorni di sforamenti su sette, infatti domenica 31 gennaio la qualità dell'aria era buona, segnando valori compresi tra i 26 e 35 μg/m3.
Anche per i prossimi
giorni le previsioni sulla qualità dell'aria non sono buone,
forse un miglioramento è previsto da giovedì grazie ai temporali in
arrivo. Ma la natura non può da sola rimediare ai danni provocati
dall'uomo. Ma da oggi è attivo un esperimento in Borgo
Campidoglio. Comune, Smat e Arpa proveranno a lavare 14 km di strade
con spazzatrici e autobotti, per vedere se questo metodo funziona ad
abbassare i livelli di particolato. L'esperimento in realtà
funziona, come dimostrano i dati del professor Adriano
Mazzarella, responsabile del centro meteorologico dell'Università
Federico II di Napoli. Ma lo stesso professore precisa che questo
è un palliativo, sicuramente efficacie ma la soluzione del problema
smog è da ricercare alla fonte.