Polpette (di pesce) avanzate in mensa a Milano: uno spreco evitabile?
Un gruppo di genitori chiede a Milano Ristorazione di escluderle dal menù: “Scarsa qualità e poco pesce, i bambini le avanzano”. Risponde MIRI: polemica pretestuosa, ingredienti di qualità e così i bambini mangiano il pesce. Resta il problema dello spreco
10 March, 2016
Nelle mense scolastiche di Milano è scoppiato da tempo un caso curioso, che ha pure a che fare con lo spreco di cibo. Quello delle polpette di pesce avanzate in mensa, addirittura rifiutate, da molti bambini delle Primarie e Scuole d'Infanzia milanesi. E’ da novembre che la Rappresentanza Cittadina delle Commissioni mense (i genitori autorizzati a controllare cosa si scodella nei piatti dei bambini e chiamati a condividere i menù con Milano Ristorazione) sta facendo la guerra ad un piatto che sembra proprio non piacere: le polpette di pesce. In realtà di pesce (è il fatidico merluzzo), secondo i genitori, ce ne sarebbe troppo poco, in confronto agli altri ingredienti: pangrattato, patate, pomodoro, ricotta, ecc. Un prodotto definito “industriale”, con un risultato discutibile nel gusto, che porterebbe ad un generalizzato rifiuto da parte dei bambini. E ad un conseguente spreco di cibo.
Le polpette sono uno dei quattro secondi a base di pesce previsti nel menù mensile delle mense scolastiche ma, si lamentano i genitori, sono scelte solo perchè "costano meno del pesce, essendo solo un ricomposto, tritato e mischiato con pangrattato e altri ingredienti”. Del problema ne ha parlato anche il Corriere lo scorso 26 febbraio, raccogliendo le dichiarazione di alcuni genitori che lamentavano un "rifiuto delle polpette al 65 per cento". Nella primaria Munari di via Feltre, "addirittura dell’80 per cento". I genitori che si lamentano hanno anche fatto un censimento, il 4 marzo scorso, con un blitz a controllare quante polpette restavano nel piatto, in una decina di scuole di Area 1 (una delle 4 in cui sono divisi i 25 Centri Cucina di MI-RI), tra Primaria e Infanzia. Un rifiuto medio del 58%, con punte addirittura del 72% alla Primaria Ruffini. E hanno anche calcolato lo spreco di cibo che ne deriva: considerando la grammatura di 140 grammi circa della porzione, che si deduce dal menù on-line di Milano Ristorazione, lo spreco di cibo sarebbe di circa di 200 kg, solo in 10 scuole, sulle quasi 450 servite a Milano. Scarto di cibo che arricchirebbe solo il sacco dell’umido, essendo cibo già “spiattato” (come si dice nel gergo) non più recuperabile, nemmeno attraverso la collaborazione con soggetti quali Siticibo/Banco Alimentare.
Milano Ristorazione ribatte che sulle polpette di pesce si sarebbe fatto un inutile polverone. Menù, ricette ed ingredienti, condivisi con le Commissioni Mensa, sono resi pubblici sul sito e dimostrerebbero che il piatto è di "assoluta qualità", cucinato fresco nel Centro di via Sammartini, surgelato, e poi cotto negli altri Centri Cucina che smistano i pasti nelle scuole. Secondo MiRi il gradimento dei bambini sarebbe superiore a quello del pesce in filetti, motivo per cui le polpette vanno bene.
Resta il tema dello spreco di cibo. Se per la Rappresentanza Cittadina il problema è l’ostinazione con cui Milano Ristorazione continua a difendere la polpetta di pesce, nonostante un rifiuto del piatto che sarebbe evidente, secondo l’azienda delle mense scolastiche la responsabilità è proprio di quei genitori che forzerebbero i bambini a rifiutare il piatto, chiedendo in massa la dieta leggera “in bianco”, nel giorno di somministrazione della polpetta.
Il risultato paradossale, purtroppo, resta quello dello spreco, che se davvero equivale a circa 200 kg di cibo per una decina di scuole, diventa notevole e grave se esteso a tutte le 450 scuole, servite Milano Ristorazione. Il Comune di Milano ha convocato per il prossimo 22 marzo un nuovo incontro con la Rappresentanza Cittadina, che dovrebbe sancire il destino della fatidica polpetta di pesce.
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