Trivelle, presidente della Consulta: "Al referendum si deve votare"
"Ogni cittadino è libero di farlo nel modo in cui ritiene giusto ma a credo si debba partecipare al voto: significa essere pienamente cittadini". Così il presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi
11 April, 2016
(ansa ambiente)
Presa di posizione del presidente della Consulta, Paolo Grossi, interpellato sul referendum di domenica: è giusto partecipare al voto, ha detto. Intanto, a una settimana dalla consultazione popolare, è sempre più duro lo scontro politico. Il Movimento cinque stelle chiama in causa il capo dello Stato chiedendo che prenda una posizione mentre la sinistra Dem, che si è schierata per il sì va all'attacco del ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti che non ha sciolto la riserva su che farà domenica.
Al referendum sulle trivelle "si deve votare: ogni cittadino è libero di farlo nel modo in cui ritiene giusto. Ma credo si debba partecipare al voto: significa essere pienamente cittadini. Fa parte della carta d' identità del buon cittadino" ha detto il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, interpellato nella conferenza stampa dopo la relazione annuale.
Mattarella "sull'energia dovrebbe prendere una posizione" afferma il leader del M5S Beppe Grillo, mentre lascia l'hotel Forum di Roma, alludendo al referendum di domenica sulle trivelle. "Bisogna che ogni tanto prenda una posizione. Sull'energia è una questione di civiltà e quindi dovrebbe prendere una posizione. E sicuramente lo farà", aggiunge invitando il presidente della Repubblica a pronunciarsi in merito.
Il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, non scioglie ancora la riserva - tra non voto e voto no - sulla propria scelta al referendum di domenica sulle trivelle. "Io sono convinto della strumentalità di questo referendum - ha detto Galletti a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'accademia nazionale di Agricoltura a Bologna -. Il referendum è su un argomento molto limitato. Tocca solo le piattaforme che sono già in funzione entro le 12 miglia (stiamo parlando di una piccolissima parte di quelle operanti in Italia) e tende a regolare la durata di queste. E' chiaro che si vuole fare una battaglia politica di un altro tipo". Il ministro ha spiegato che "noi abbiamo le norme più sicure sulle trivellazioni al mondo, non dobbiamo trasformare questo in un tema ideologico. Il problema non è quello di estrarre il petrolio, ma di consumarne sempre meno e noi siamo impegnati su questo". In questo senso Galletti ha ricordato come l'Italia sia tra i paesi che hanno la più alta produzione di energia rinnovabile, ("siamo al 17 per cento", ha detto) e che si stanno facendo "politiche molto forti sulla mobilità sostenibile insieme ai Comuni e alle Regioni. Stiamo puntando sull'efficienza energetica". "Se vogliamo non estrarre più petrolio, dobbiamo rendere indipendente il Paese sempre di più - ha concluso Galletti -. E' chiaro che questo richiederà degli anni. Dobbiamo gestire questa transizione sapendo che dobbiamo estrarre il petrolio con il minor rischio possibile, così come stiamo facendo, e nel contempo mandare avanti queste politiche".
"Le dichiarazioni del ministro dell'Ambiente Galletti sulla sua scelta di votare o meno al referendum destano sincero stupore" afferma il senatore della Sinistra Pd Carlo Pegorer. "Il Referendum di domenica prossima non può essere nascosto tanto più se è stato promosso da 9 Consigli regionali. E chi ha funzioni di governo, in questi casi, dovrebbe sempre promuovere la partecipazione dei cittadini al voto. Se l'incertezza sull'andare a votare o meno proviene per giunta da chi è titolare del ministero dell'Ambiente, tema al centro del quesito referendario, la cosa non può che destare uno spaesamento ancor maggiore tra i cittadini. La partecipazione democratica è e resta un valore per tutte le democrazie avanzate e lo è ancor di più quando il governo in carica è a guida di un partito che si chiama Democratico", conclude Pegorer.
"Il Presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, sottolineando l'importanza della partecipazione al referendum, ha ricordato che cosa significhi stare dalla parte della Costituzione, senza se e senza ma. Riflettano su queste parole gli esponenti di governo che, ancora in queste ore, lanciano irresponsabili inviti all'astensione al referendum sulle trivelle di domenica prossima" afferma Sinistra Italiana con Alfredo D'Attorre dell'esecutivo nazionale.
"Costituzione, art 48 comma 2: Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico: -6 giorni al referendum". Lo afferma il leader della Sinistra Pd Roberto Speranza, impegnato in giro per l'Italia per il Sì al Referendum di domenica 17 aprile sulle trivellazioni. Due - prosegue la nota - gli appuntamenti principali: giovedì 14 aprile a Terrasini (Palermo) alle 16.30 e venerdì 15 a Pisa alle 21.15.