Milano, la raccolta differenziata nelle case Aler di Molise-Calvairate
Quartieri Ricicloni. Intervista a Simonetta D'amico, Commissione Territorio Zona4, su case Aler e rifiuti. "Bisognerebbe riportare i custodi nei palazzi e valorizzarli con percorsi di educazione ambientale"
02 May, 2016
di Tiziana Giacalone
Simonetta D’amico, presidente della Commissione territorio, (CDZ4), ci racconta a che punto è la raccolta differenziata nelle case Aler dei quartieri Molise e Calvairate. Non ci riporta buone notizie, ma apre uno spiraglio di speranza e ci segnala anche alcune esperienze positive. Ci spiega come si stia cercando di migliorare la situazione, proponendo il coinvolgimento diretto delle scuole e degli abitanti dei quartieri, al fine di valorizzare le buone pratiche di alcuni condomini e custodi.
I quartieri Molise-Calvairate sono tra i destinatari di uno strumento di intervento straordinario di riqualificazione dei quartieri degradati noto come “Programma Contratti di quartiere”. Una parte fondamentale del programma è certamente il cosiddetto “Laboratorio di Quartiere” che consente la partecipazione delle varie realtà presenti sul territorio e che partecipano all’attuazione del programma. Sono pertanto quartieri che presentano non poche situazioni impegnative, come la necessità di ultimare la ristrutturazione edilizia e seguire la mobilità degli inquilini.
Le iniziative sui temi ambientali portate avanti in questi anni sono state tante. Simonetta D’amico ci racconta con orgoglio la partecipazione alle Cartoniadi e alle Energiadi. Si tratta di manifestazioni che vedono la competizione dei quartieri, scuole comprese, con il coinvolgimento diretto dei cittadini sui temi ambientali come la raccolta differenziata di carta e cartone e il risparmio energetico. Ma nonostante queste iniziative e la collaborazione tra associazioni e Consiglio di zona, Simonetta D'amico ci dice dispiaciuta che la raccolta differenziata nelle case Aler della zona è vissuta spesso come un problema. Per molti abitanti raccogliere i rifiuti e differenziarli è a volte un ostacolo anche di carattere culturale. Le conseguenze sono evidenti nei cortili dove si trovano rifiuti di ogni genere. Addirittura, in alcune vie, la raccolta dell’umido non ha funzionato a tal punto che per questioni igienico e sanitarie è stato necessario sospenderla.
Ha le idee chiare Simonetta D’amico. Lo si intuisce quando con tanta passione prova individuare alcune delle possibili vie da seguire per migliorare la raccolta differenziata e fare in modo che anche in queste periferie si raggiungano percentuali di raccolta sempre più alte.
"Bisognerebbe riportare i custodi in tutti i condomini e valorizzare questa figura coinvolgendoli con appositi percorsi di educazione ambientale". È evidente, ci dice, che la situazione della raccolta dei rifiuti e la loro differenziazione sta migliorando, seppure tra mille difficoltà, là dove ci sono i custodi pronti a istruire i condomini (e ce ne cita alcuni che racconteremo in seguito) e a controllare che ogni rifiuto vada collocato nel sacco giusto. Inoltre propone di collocare isole ecologiche in zone più vicine a questi quartieri in modo da accorciare le distanze e far si che molti rifiuti non vengano abbandonati per strada. Tra tutte le possibili soluzioni privilegia la collaborazione con gli istituti scolastici. Conclude, speranzosa, "che sarebbe utile sviluppare progetti di educazione ambientale, parlare ai bambini in modo da sensibilizzare gli alunni che poi trasferiranno alle famiglie consigli e suggerimenti appresi a scuola".
"Quartieri Ricicloni" è un progetto di "Cittadinanza attiva contro lo spreco", con il contributo di Fondazione Cariplo