Quartieri Ricicloni, buone pratiche contro gli sprechi a Milano. Intervista all'assessore Maran
Prendendo spunto dal progetto Quartieri Ricicloni, abbiamo fatto il punto sulla sensibilità dei milanesi contro gli sprechi. Con un'intervista all'assessore all'Ambiente ed Energia di Milano, Pierfrancesco Maran
02 May, 2016
Con "Quartieri Ricicloni – Cittadinanza attiva contro gli sprechi", abbiamo avviato a Milano un'inchiesta in tre zone diverse – via Padova, via Sarpi, quartieri Molise/Calvairate – per raccontare le iniziative contro gli sprechi in città. Secondo lei i milanesi sono davvero virtuosi?
Innanzitutto credo che se Milano è arrivata al 54% nella raccolta differenziata, questo non sia dovuto solo al buon lavoro fatto dal Comune e da Amsa, ma anche al fatto che i milanesi davvero condividono gli obbiettivi che ci siamo prefissati e cercano di farlo al meglio. La mia impressione, infatti, è che ogni volta si apra un filone nuovo nella gestione dei rifiuti, un numero davvero significativo di cittadini ci segua. Ad esempio, il PARKING RAEE, il container mobile per i rifiuti elettronici avviato a marzo, sta avendo davvero successo, stimolando i cittadini a disfarsi di vecchi cellulari o elettrodomestici rotti, che altrimenti andrebbero dimenticati. Così come l'iniziativa avviata a novembre 2015, con AMSA, Coop Lombardia e Simply Market, di recupero degli olii domestici usati. Certo, c'è sempre un margine di miglioramento, ma la risposta dei milanesi sulla gestione dei rifiuti è molto buona.
Parliamo dei sacchetti di plastica. La recente indagine di ECO nel quartiere Vanchiglia di Torino dice che i sacchetti illegali sono ancora usati nell'80% dei negozi. Cosa ne pensa?
Sul contrasto all'uso di sacchetti illegali, credo siamo riusciti ad ottenere buoni risultati nella grande distribuzione, ma anche a Milano abbiamo ancora problemi con la piccola distribuzione e con i mercati. Dobbiamo accompagnare il cambiamento, ricordando che oltre il danno ambientale generale della plastica, a Milano c'è anche il problema che l'uso di questi sacchetti rischia di rovinare la raccolta differenziata dell'umido. Purtroppo l'utilizzo di questi sacchetti illegali è un'abitudine per tanti, ancora difficile da cambiare.
Riguardo le iniziative contro lo spreco di cibo, è davvero cambiato qualcosa a Milano dopo Expo?
Bella domanda, ma i numeri non ci aiutano ancora a capire se ci sia un miglioramento effettivo. Però abbiamo deciso di continuare il discorso contro lo spreco alimentare, anche dopo EXPO, e di farlo soprattutto nelle scuole, attraverso le mense scolastiche ed altre iniziative, anche perché gli scolari possono portare il messaggio a migliaia di famiglie.
Riguardo gli sprechi energetici in città, non sembra esistano ancora delle norme certe che li prevengano o puniscano ...
Sugli sprechi energetici credo che il settore pubblico abbia dato innanzitutto un buon esempio. La sostituzione di tutti i punti luce pubblici di Milano con i LED ha ridotto di oltre il 50% i consumi energetici dell'illuminazione. Non basta, perché dobbiamo ancora rendere efficienti tanti edifici comunali, però abbiamo dimostrato ai cittadini che ridurre gli sprechi energetici, oltre a far bene all'ambiente, è un bel risparmio anche per le tasche. Grazie ai LED ora Milano risparmia 17 milioni di euro di bolletta l'anno.
E sugli eccessi del riscaldamento d'inverno e del raffrescamento d'estate, comportamenti che incidono anche sul riscaldamento climatico, secondo lei oggi c'è una maggiore consapevolezza dei cittadini?
Non credo sia tanto un problema di comportamento dei cittadini, ma che purtroppo i nostri palazzi sono ancora in larga misura non efficienti e per garantire standard accettabili di comfort a tutti, spesso si fanno sprechi notevoli. Anche qui il Comune due anni fa ha lanciato l'iniziativa “Patti Chiari per l'efficienza energetica”, perché crediamo che proprio il condominio possa essere una grande occasione di rigenerazione urbana. Sappiamo che non è per nulla semplice, in tempi di crisi economica, convincere l'assemblea condominiale fare investimenti per la riqualificazione energetica, ma stiamo ancora lavorando con Governo da un lato e banche dall'altro, per migliorare gli incentivi e favorire la bancabilità di questi investimenti. E' sicuramente tra le sfide più importanti di Milano dei prossimi 5 anni.
Qualche best practice milanese in merito?
Casa Clima ha certificato a Milano il primo edificio ad efficienza energetica massima, che non ha bisogno nemmeno di un impianto di riscaldamento. Poi ci sono le case nuove di zone periferiche, come quelle di Figino, che sono state costruite rispettando i criteri di efficienza energetica. Ma la sfida di Milano resta intervenire sull'efficientamento dell'esistente, una strada da percorrere soprattutto attraverso gli incentivi.