Re-Cicli, la ciclofficina nata dal recupero delle bici in discarica
"Quartieri Ricicloni" in via Francesco Londonio, zona Paolo Sarpi di Milano. Da "Re-CICLI" la maggior parte delle biciclette sono state recuperate dalle discariche, sistemate e poi rimesse in vita. E per il ferro dei telai ...
26 May, 2016
di Ilaria Piccardi
In via Francesco Londonio, a due passi da Paolo Sarpi, c'è una
ciclofficina che ha iniziato la sua attività in maniera molto
particolare. A raccontarmelo è stata Beatrice, una gentile e sorridente
ragazza di 22 anni, figlia dell'iniziatore di questo progetto. Tutto
nacque sei anni fa, quando il signor Cesare iniziò a recuperare le
biciclette che la gente abbandonava fuori dalle discariche, le portava
nella sua cantina di via Washington, le puliva, le sistemava e le
riassemblava, ridando loro una nuova vita.
Cesare iniziò tutto per puro piacere
personale, per poi cominciare a vendere le sue bici su internet:
biciclette usate, ma sicure per la circolazione ed economiche. La
richiesta da parte delle persone aumentò a tal punto che tre anni fa Cesare e
la sua famiglia hanno avuto la possibilità economica di aprire la loro
piccola azienda a conduzione familiare: Re-CICLI, dove la maggio parte
delle biciclette esposte sono recuperate e reciclate.
Chiedo a Beatrice
informazioni sul dispendio di materiale e mi
racconta che anche quando ritirano bici inutilizzabili cercano di non
buttare via nulla; salvano tutto quello che si può salvare, così da poter
risistemare le altre bici con i vari pezzi mancanti. "L'unica cosa che
non si può salvare sono i telai", mi spiega Beatrice, "si potrebbero
saldare, ma è un discorso di sicurezza: quando vengono creati sono
costruiti con delle geometrie precise che permettono la restistenza a
urti ecc.. e andando a saldarli si va ad indebolire il metallo". Di tanto in tanto allora passa un camioncino che ritira il ferro dei telai e
si crea uno scambio: chi lo ritira poi lo rivende guadagnando
qualcosina, fa un favore a quelli di Re-Cicli che non devono andare in ricicleria
a smaltire il ferro e, cosa molto importante, non si creano rifiuti. Un'altra
bella idea che Re-Cicli ha in cantiere è creare convenzioni speciali
per chi utilizza la bicicletta come mezzo di lavoro.
Mi incuriosiva poi capire, vista la zona ricca di biciclette usate come mezzi di trasporto
soprattutto dalla popolazione di origine cinese, se anche loro si affidassero a Re-Cicli per fare
riparazioni alle biciclette. Beatrice mi ha spiegato che vengono spesso a
gonfiare le ruote, perchè c'è la pompa gratuita fuori dal negozio, e
che i cinesi chiedono qualche piccola economica riparazione, ma molto di rado.
Abbiamo bevuto il caffè nel vicino bar-trattoria 'Le combattenti' dove ho chiesto, sempre nello spirito di Quartieri Ricicloni, se avessero sprechi di cibo a fine giornata e cosa ne facessero. Mi
hanno spiegato, con molta simpatia, che se ci sono avanzi della cucina li
offrono ai dipendenti, se lo gradiscono, oppure li portano a casa in
famiglia. Le brioche invece le portano sempre ai ragazzi di Re-cicli,
che le accettano molto volentieri, mi ha confermato Beatrice. Insomma, qui nulla viene
inutilmente buttato.
"Quartieri Ricicloni "è un progetto cittadinanza attiva contro lo spreco, con il contributo di Fondazione Cariplo.
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