Smog e malattie respiratorie. Società italiana di Pneumologia: infezioni polmonari gravi in 'forte aumento'
A Roma il II Workshop Pneumologico del Centro Italia: "Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un brusco incremento di gravi infezioni polmonari, particolarmente difficili da debellare in quanto sostenute da germi dotati di resistenza alla quasi totalità degli antibiotici", spiega il Prof. Stefano Carlone
10 June, 2016
"Negli ultimi 30 anni - spiega il Prof. Stefano Carlone, Direttore UOC Malattie dell'Apparato Respiratorio Az. Osp. San Giovanni Addolorata di Roma, nonché Presidente del Workshop in questione - si assiste ad un forte incremento delle patologie polmonaricroniche ostruttive (enfisema e/o bronchite cronica, prevalenza 10-15% in rapporto all'età) e dei tumori del polmone. Entrambe le patologie hanno come fattori di rischio principali il fumo e la polluzione atmosferica, fattori da sempre difficili da combattere, sia a livello personale che sociale".
Se ne parla in occasione del II Workshop Pneumologico del Centro Italia, che si svolge sino all'11 giugno, presso l'Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma, presieduto dal Prof. Stefano Carlone. Il Convegno, attraverso varie letture e relazioni, affronterà le problematiche relative alla gran parte delle patologie respiratorie, oggi sempre più diffuse in rapporto all’abitudine tabagica e all'inquinamento atmosferico. La gran parte di esse ha carattere di cronicità e deve l’elevata prevalenza anche al generale invecchiamento della popolazione, che condiziona frequentemente l’associazione con numerose comorbidità, cosi che soprattutto nei paesi più sviluppati si realizza un impegno sanitario e socio-economico elevatissimo.
"Ho voluto fortemente questo Convegno per tre sostanziali motivazioni - spiega il Prof. Stefano Carlone - Il primo: questo appuntamento rappresenta il compito istituzionale regionale che spetta annualmente alla sezione laziale del Centro Studi SIP. Il secondo è rappresentato dal fatto che questo convegno è uno dei primi appuntamenti dall’avvento della fusione di AIMAR e SIMER nella neonata SIP. Il terzo è che desidero ringraziare, essendo arrivato al termine della mia carriera istituzionale durata 40 anni, tutti i miei colleghi, collaboratori ed amici, sicuro che tutto quello che abbiamo fatto crescerà, ancor di più, nei prossimi anni, ed io ne sarò uno spettatore attivo e compiaciuto, proseguendo con un contributo speculativo alle tematiche d'interesse generale".
INTERDISCIPLINARIETA', COOPERAZIONE TRA INFETTIVOLOGI, PNEUMOLOGI E CARDIOLOGI - "Negli ultimi anni - dichiara il Presidente del Congresso - abbiamo assistito ad un brusco incremento di gravi infezioni polmonari, particolarmente difficili da debellare in quanto sostenute da germi dotati di resistenza alla quasi totalità degli antibiotici. Il timore, come di recente emerso dall'isolamento di ceppi di batteri GRAM negativi resistenti a ogni tipo di antibiotico, è quello relativo a una più larga diffusione o addirittura una vera e propria esplosione di questa problematica, anche al di fuori delle unità di terapia intensiva, dove fino ad oggi è stata talora dimostrata. per questa ragione è assolutamente necessario che i medici facciano un uso appropriato e strettamente necessario della terapia antibiotica, anche perché nel breve termine non è prevista l'introduzione di nuove molecole ad attività antibatterica.
L'APPORTO DELLE NUOVE TECNOLOGIE - Con l’avvento di nuove e interessanti molecole e di recenti associazioni farmacologiche, sia per l’asma grave che per la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) si aprono certamente prospettive migliori per affrontare e controllare al meglio queste patologie, ma per ottenere risultati significativi è anche necessaria da parte della pneumologia, come verrà più volte ricordato nel corso del convegno, una sempre maggiore capacità di interfacciarsi con le altre discipline della medicina, quali, in particolare, la cardiologia, la medicina interna, l’oncologia e l’infettivologia. Infatti, facendo ad esempio riferimento alla infettivologia, possiamo oggi affermare che la battaglia nei confronti della tubercolosi non è certo vinta e, come è noto, stanno, con sempre maggiore frequenza, emergendo polmoniti e o infezioni gravi da germi multi-resistenti agli antibiotici.
L'APPELLO ALLE ISTITUZIONI - "Mi auguro che questo convegno - prosegue il Prof. Carlone - possa stimolare una maggiore sensibilità delle istituzioni competenti nei confronti di un settore della medicina specialistica sempre più bistrattato, affinché i medici e tutto il personale che lavorano negli ospedali e nelle strutture ad attività pneumologica possano essere coadiuvati e potenziati, tenuto conto del peso specifico che le patologie respiratorie hanno in ambito sanitario e sociale. Sarà anche necessario prevedere contemporaneamente una maggiore quota di risorse da gestire sul “territorio” da parte del medico di medicina generale e soprattutto dello specialista, risorse che, al momento, salvo rare eccezioni, in pratica sono assolutamente carenti".