Feste eco-sostenibili di fine anno a Milano: tiriamo le somme
Le scuole e le classi che hanno aderito al progetto di festeggiare la conclusione della scuola in modo sostenibile hanno dato un valore aggiunto alle loro celebrazioni, da vere Formichine Salvacibo*
15 June, 2016
di Laura Tajoli
Le scuole di via Oglio, via Frigia, via Colletta, via Monte Piana e la C. Peroni hanno festeggiato la fine dell’anno scolastico con feste di classe che hanno cercato di essere il più ecosostenibili possibile. In pratica, che cosa ha significato? Prima di tutto il non utilizzare piatti, posate e bicchieri di plastica dura, non riciclabile, bensì materiale biocompostabile. In molti casi ciò è stato possibile grazie al contributo di Ecozema, che ha rifornito studenti, genitori e insegnanti di stoviglie che potevano essere buttate nel sacchetto dell’organico, perfettamente riciclabili. L’apprezzamento verso questo materiale è stato unanime. Spesso ha persino destato incredulità, tanto era “bello”, solido e adatto. Una delle domande più frequenti, tra chi lo ha utilizzato, è stata: “Ma davvero è completamente biocompostabile”? Ebbene, sì.
Poi, tutti i partecipanti alle feste di classe e scolastiche si sono impegnati a differenziare con minuzia e precisione i rifiuti. All’Istituto Calvino, in via Frigia, i genitori si sono fermati ben oltre la fine delle celebrazioni, per assicurarsi che ogni pezzo fosse finito nel sacco giusto, controllando, svuotando i contenitori, trasferendo il materiale: complimenti! Da vere sentinelle dei rifiuti, hanno reso la festa realmente sostenibile, dando un esempio buono, incitando i ragazzi a seguirlo e a fare attenzione.
In queste feste il cibo era stato preparato a casa, dai genitori, soprattutto. Poi c’erano patatine, bibite in bottiglie di plastica riciclabile, ma in sostanza la presenza di alimenti confezionati è stata molto limitata e, di conseguenza, anche la quantità di spazzatura indifferenziata. Le feste si sono svolte a ora di pranzo, con salamelle preparate direttamente dai genitori, oppure la sera, dove, come, nel caso delle quinte della scuola Pasquale Sottocorno, si sono mangiate delle pizze. Alcuni, poi, come la classe di via Oglio, ha fatto una merenda pic-nic, con panini e dolci preparati a casa e consumati interamente in loco. Il cibo è avanzato in quantità minime perché i bambini hanno “spazzato via” quasi tutto. Le famiglie si sono impegnate, così come gli insegnanti, a portare a casa dolci e piatti salati avanzati, per limitare lo spreco al massimo.
Tutto bene, allora? Quasi. Inutile nascondersi che ci sono state delle sbavature. Qualche pezzo di carta è finito nell’indifferenziato, così come qualche bottiglia. Un po’ di cibo è andato comunque sprecato, perché danneggiato e smangiucchiato da qualcuno che poi non lo ha finito. In generale, però, per essere un primo tentativo il bilancio è positivo.
*Formichine Salvacibo è un progetto cittadinanza attiva contro lo spreco con il contributo di Fondazione Cariplo