Zero Waste Lazio, i dubbi sull'assessora ai rifiuti proposta dalla sindaca Virginia Raggi
Dubbi su nomina di Paola Muraro ad assessore alla sostenibilità. Per Zero Waste Lazio "non corrisponde al quadro rappresentato in questi anni con il M5S romano rispetto ad obiettivi Roma Rifiuti Zero"
19 June, 2016
"Ci aspettiamo scelte coerenti rispetto alla nomina dell'assessore comunale per la gestione dei rifiuti di chiara discontinuità, scelte che vadano nel senso di dare concretezza al percorso 'Roma verso Rifiuti Zero' già concretizzato con la Delibera capitolina n. 129/2014, che siano totalmente indirizzate verso l'azzeramento dell'incenerimento e verso il modello di economia circolare di cui la Delibera n. 129/2014 ha introdotto i primi elementi". A dirlo a mezzo Facebook, a poche ora dall'elezione a sindaco di Roma di Virginia Raggi, M5S, è Massimo Piras, presidente associazione Zero Waste Lazio.
“ISWA Italia ha perseguito sinora obiettivi del tutto contrastanti, date anche le caratteristiche degli imprenditori che la guidano. La stessa Paola Muraro, consulente per ben 10 anni per AMA in tempi non proprio esemplari per la gestione rifiuti capitolina, ha espresso sdegno pubblico nell'occasione della proiezione del film ‘Trashed - verso Rifiuti Zero’ da parte della RAI rilevandone una presunta ‘falsità e distorsione di dati’ rispetto alla nocività degli inceneritori ergendosi a ‘difensore di ufficio’ dell’incenerimento dei rifiuti”.
Nella lettera inviata nel 2014 al direttore di Rai 3 Andrea Vianello, Paola Muraro scriveva: "Il documentario, prendendo spunto da singole ed isolate gestioni 'criminose' dei rifiuti generalizza questi comportamenti per avvalorare la teoria Rifiuti Zero, senza mai citare la necessità di attuare sistemi integrati di gestione dei rifiuti che, avvalendosi della collaborazione di tutti, dopo aver posto in essere tutte le iniziative volte a ridurne la presenza, ne privilegi il recupero di materia dagli stessi utilizzando la parte residua, non altrimenti recuperabile, per produrre energia attraverso il loro utilizzo come combustibile, evitando, per quanto possibile, il ricorso alla discarica. [...] Rilevazioni e studi di ISPRA dimostrano che dall’anno 2000 nel nostro Paese le diossine prodotte dai termovalorizzatori sono inferiori allo 0,05% di quelle complessivamente emesse dalle diverse fonti (residenze, traffico, industrie, generazione elettrica…). Altri studi recenti compiuti in Italia, dimostrano che le diossine emesse dai moderni termovalorizzatori sono comprese tra l’1 ed il 2% dei limiti imposto dalla normativa europea (e non 1.300 volte superiori, come viene affermato nel servizio)". [La lettera completa è disponibile qui]
Secondo Piras, “Paola Muraro è una convinta sostenitrice della ‘gestione integrata’ dei rifiuti, esattamente quella che noi pensiamo che debba essere azzerata a partire dal recupero di energia dai rifiuti, in quanto serve solo a tenere in piedi l’incenerimento dei rifiuti urbani per la cui alimentazione non sarà certo sufficiente quel 10-15% delle frazioni di ‘residuo secco’ della raccolta differenziata come qualcuno ci vorrebbe far intendere.
"Aspettiamo ora dal sindaco Virginia Raggi - conclude Piras - una chiara dichiarazione rispetto all'attuazione della Delibera AC n.129/2014 ed all'azzeramento 'graduale' ma da avviare subito sia della produzione di CDR/CSS negli impianti TMB di AMA di Rocca Cencia che della dismissione della quota di proprietà di AMA di uno degli inceneritori di Colleferro".
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