Alluvioni in città: a Milano gli stati generali sulla gestione delle acque nelle metropoli
Allo spazio BASE di Milano il convegno internazionale promosso da Gruppo CAP per affrontare il tema della gestione e presentare nuovi progetti sperimentali e casi di successo in Europa
04 July, 2016
Milano capitale europea dell’acqua. Perché quando si tratta di modelli all’avanguardia di gestione
delle acque, la città metropolitana non ha nulla da invidiare alle migliori realtà urbane del
continente. Insieme alle quali si è peraltro fatta promotrice attraverso il Gruppo CAP, il gestore del
servizio integrato, di uno scambio di idee per condividere le esperienze più significative e
migliorare ancora.
La cronaca degli ultimi mesi infatti, con l’esondazione della Senna a Parigi, gli allagamenti nel sud
della Germania ma anche Seveso e Lambro costantemente sotto osservazione, conferma la
necessità di individuare nuove ed efficaci soluzioni che garantiscano un approccio integrato tra la
gestione del suolo e dell’acqua, per consentire uno sviluppo urbano sostenibile e prevenire il
rischio idrogeologico che è sempre più dipendente da situazioni territoriali, climatici e ambientali in
costante mutamento.
Per confrontarsi su queste sfide si è tenuta il 4 luglio a Milano presso lo spazio BASE di via Bergognone la
giornata Acqua e resilienza territoriale: costruire il futuro delle aree metropolitane promossa
da CAP e dedicata alla gestione delle acque piovane in ambito urbano, in cui sono stati presentati
i progetti di sviluppo sostenibile più innovativi di alcune smart city europee.
Come evidenziato dalla Conferenza sui cambiamenti climatici di Parigi (COP21), è emerso il ruolo
decisivo che il sistema idrico può svolgere nell’elaborare un modello all’avanguardia che coinvolga
tutti coloro che intervengono nei processi di pianificazione territoriale, ambientale e idrica.
“Proprio la pianificazione dei sistemi idrico e idraulico rappresenta una delle sfide cruciali del
nostro Paese, per sperimentare politiche di vasta scala in grado di superare la frammentarietà
generata dai confini amministrativi. – ha commentato Alessandro Russo, Presidente di Gruppo
CAP – L’Unione Europea, in diverse direttive, ha affrontato il tema auspicando l’elaborazione di un
approccio che coordini gli strumenti di pianificazione urbanistica con le politiche per l’efficienza
energetica, per l’agricoltura, per l’ambiente e per la gestione delle risorse idriche. Da questa
esigenza impellente relojes de imitacion è nata la volontà di promuovere una giornata internazionale dedicata a questo
tema così attuale e rilevante”.
Durante la giornata sono stati presentati alcuni progetti pilota, promossi dal Gruppo CAP, che
affrontano in modo sperimentale il tema della gestione delle acque piovane sfruttando le
potenzialità di interazione tra ambiente urbano e rurale attraverso un approccio complessivo di
tutela ambientale.
E’ il caso del progetto Flood Hide, nato dal coinvolgimento della facoltà di Agraria dell’Università
Statale di Milano e del Consorzio di Bonifica Est Ticino-Villoresi (ETVilloresi) per lo studio di
fattibilità sull’utilizzo del reticolo idrico minore per la laminazione dei deflussi urbani. Alla base di
esso l’idea che le zone rurali possano, anziché soffrire lo scarico delle acque reflue urbane,
beneficiarne in termini di riutilizzo, limitando il tradizionale dualismo fra metropoli e agricoltura,
storicamente ‘rivali’ nel contendersi la risorsa idrica del territorio. Oggi infatti il problema della
qualità dell’acqua crea interdipendenze in termini di inquinamento da agricoltura e da deflussi
urbani, con conseguenze su entrambe le aree. Da qui il progetto, illustrato nel corso della giornata
e sul quale è stato già investito in fase di avvio un milione di euro.
Tra i relatori internazionali sono intervenuti esponenti delle amministrazioni di Malmö, Lione,
Barcellona, Rotterdam, Essen, e gli esperti di De Urbanisten, UN-PPP for Cities, C40, e delle
Università di Milano, Bologna, Pavia, Firenze accanto ai referenti delle istituzioni nazionali e locali
che si sono confrontati su nuovi modelli di gestione e di sviluppo sostenibile che siano in grado di
contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sulle città.