Messa in sicurezza del fiume Seveso a Milano: il Tribunale delle Acque respinge il ricorso di Senago contro la vasca
L'opposizione del comune di Senago contro una delle vasche considerate indispensabili per indebolire a nord le piene del Seveso, è arrivata addirittura al Tribunale delle Acque. Che ha definitivamente respinto il ricorso
07 July, 2016
Si è dovuti arrivare anche alle sentenze del Tribunale delle Acque, una magistratura speciale che in Italia pochi conoscono ma ha competenza sulle acque pubbliche ed esiste sia a livello regionale, con 8 sezioni presso le Corti d'Appello, e poi con il Tribunale Superiore delle Acque pubbliche, con sede a Roma, per potere dare il via a quello che da decenni gli esperti ritengono il primo lavoro da fare per prevenire le storiche esondazioni del fiume Seveso: la costruzione di alcune vasche di contenimento, tecnicamente dette "di laminazione", a nord della città, lungo il corso del fiume, in grado di far sfogare in parte le piene di un piccolo fiume (tecnicamente è un "torrente"), ma il cui letto è stato nei decenni cementificato, e che durante le alluvioni si scaraventano nel sottosuolo di Milano, allagando la parte nord della città.
Una situazione incredibile, quella del Seveso, che tuttavia proprio negli ultimi due anni, grazie soprattutto allo sforzo del Comune di Milano, avrebbe trovato una pianificazione dei lavori decisiva, con i relativi stanziamenti delle decine di milioni necessarie, da parte di Stato, Regione e Comune. Ma come sempre accade in Italia, anche di fronte a decenni di studi tecnici, progetti, valutazioni di esperti scientifici, scatta comunque la sindrome NIMBY, "Non nel mio giardino", e tra il dire e il fare, anche per le cose urgenti, passano decenni.
Marco Granelli, nuovo assessore alla Mobilità e Ambiente di Milano, ha commentato con soddisfazione l'ultima sentenza del 5 luglio del Tribunale Superiore delle Acque pubbliche, “perché rappresenta un importante passo in avanti verso la realizzazione dell’opera, parte di un intero piano, che consentirà di raccogliere le acque del fiume Seveso e prevenire le esondazioni del fiume a Milano. Dopo anni di dibattiti, abbiamo avviato il tempo del fare. Tutti i passaggi e le procedure riguardanti la vasca di Senago sono stati correttamente rispettati, come certifica anche il Tribunale superiore delle acque pubbliche. Ora possiamo passare ai cantieri”.
Era infatti l'ottobre del 2014, quando, dopo le gravi esondazioni dell'estate, Comune, Regione e Governo avevano finalmente trovato un accordo e i soldi per iniziare un piano di difesa idraulica dalle esondazioni del Seveso, con un intervento su più fronti: potenziamento dei canali scolmatori, lavori sul letto del fiume nel sottosuolo di Milano, manutenzione straordinaria di alveo e sponde ma, soprattutto, costruzione di 4 vasche di laminazione (ognuna da centinaia di migliaia di m3 di capienza), nei territori di Senago, Lentate sul Seveso, Varedo e Paderno Dugnano. Poi era arrivato anche il contributo diretto del territorio di Milano, con la decisione di una vasca anche nel Parco Nord. Un piano di intervento sviluppato anche col supporto di Aipo - Agenzia Interregionale per il fiume Po - e MM Spa (Metropolitana Milanese). Un piano per il quale il Comune di Milano aveva evidenziato di essere stato "l’unico Comune in
Italia ad essere intervenuto con risorse proprie per arginare il
dissesto idrogeologico".
E sono già passati quasi 2 anni, ma i lavori a Senago non sono ancora iniziati.
“Su questi temi – ha affermato Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio e Difesa del Suolo - è necessaria una condivisione totale da parte di tutte le istituzioni coinvolte; un concetto che ho espresso anche al Sindaco Sala nel primo incontro istituzionale avuto con lui in qualità di titolare delle deleghe sulla Città Metropolitana. Per quanto riguarda il Seveso, fin dall'inizio del nostro mandato, abbiamo voluto dare una svolta: i risultati si iniziano a vedere in questi giorni e finalmente partirà il cantiere di Senago, primo di una serie di opere fondamentali per evitare le esondazioni”.
Per le vasche di Lentate sul Seveso, Parco Nord,
e Paderno/Varedo sono invece ancora in corso
l’approvazione dei progetti e le valutazioni ambientali strategiche.
Leggi anche:
Milano sott'acqua, perché? Pioggia eccezionale, ma soprattutto suolo che non assorbe più