Bologna: che fine faranno le politiche di Colombo sulla mobilità? L'opinione di Salvaiciclisti
Il futuro delle politiche per la mobilità a Bologna dopo la mancata conferma di Andrea Colombo come assessore comunale alla Mobilità e ai Trasporti. Simona Larghetti (Salvaiciclisti Bologna): "Credo che sia molto difficile attuare delle politiche contrarie rispetto a quelle precedenti. Potrebbe però esserci un forte rallentamento nel processo di cambiamento"
13 July, 2016
Manterranno le politiche portate avanti dal precedente assessore comunale alla Mobilità o le rovesceranno? “Al momento i segnali sono contraddittori per dire se le politiche saranno ribaltate oppure no. Potrebbe anche esserci stato un problema politico e non è detto che quello che è stato fatto verrà rivisto. Anzi, risulterebbe anche un po’ difficile, viste le cose fatte e il modo, molto positivo, con cui sono state accolte”. Simona Larghetti (Salvaicislisti Bologna) sintetizza così il suo pensiero sul futuro delle politiche per la mobilità a Bologna dopo la mancata conferma di Andrea Colombo, come assessore comunale alla Mobilità e ai Trasporti (deleghe rimaste, per ora, al sindaco Virginio Merola).
“Il fatto che non ci sia un vero e proprio assessore - ha continuato Simona Larghetti - è il problema più grave. L’eventuale nome in circolazione, Irene Priolo, che ha già altri incarichi (sindaca di Calderara e assessore metropolitano ai trasporti NdR), non so come possa seguire un assessorato così complesso. Non mi sembra che ci sia chiarezza su come agire. In ogni caso, credo che sia molto difficile attuare delle politiche contrarie rispetto a quelle precedenti. In questi anni si è creata una comunità, una consapevolezza e un cambio del modo di spostarsi per molte persone (come dimostra l’aumento del 40% di ciclisti urbani in cinque anni). Sono scelte su cui non si può più tornare indietro. Quello che forse potrebbe accadere, e che a me sembra molto probabile, sarà un forte rallentamento nel processo di cambiamento. Che non vuol dire fare politiche contrarie. Ma vuol dire non fare politiche a favore o farle molto blande. Cosa che comunque è preoccupante”.
Ma la “frattura da ricomporre”, di cui ha parlato il sindaco Merola, a cosa si riferisce? “Penso - ha risposto Simona Larghetti - che il sindaco abbia percepito un tema, che in realtà è molto marginale: vale a dire, lo scontro di civiltà tra automobilisti e ciclisti. È un tema ipertrofico sui media, che si scatena in campagna elettorale. Il sindaco ha percepito questa 'frattura' che a mio parere non esiste: è la stessa di sempre, un alibi. Personalmente, rispetto la posizione di coloro che credono che due semafori in più, dovuti alla tangenziale delle biciclette, siano la causa dello star fermi in coda. Perché in buona fede, un cittadino, può essere convinto di questo. Ma il ruolo della politica dovrebbe essere quello di preparare il cittadino al cambiamento e spiegargli che quel cambiamento è positivo. E laddove si verificano effetti collaterali indesiderati dovuti al cambiamento, occorre intervenire e fornire una soluzione alternativa. Questo, forse, non è stato tanto fatto, evidentemente. Non certo per colpa del precedente assessore. È un cambiamento epocale, che non si fa in cinque anni, e che coinvolge tanti settori dell’amministrazione della città, non solo la mobilità. Occorre una visione coesa e condivisa su dove si va ad intervenire, altrimenti non un solo assessore non basta”.
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La prima mossa di Merola sulla Mobilità. In stand-by la ciclabile di via Saliceto - da Il Corriere di Bologna.it del 07.07.2016