Puglia, approvata la legge che disegna la nuova governance dei rifiuti
Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato il disegno di legge che prevede la creazione di una nuova governance sulla gestione del ciclo dei rifiuti. Venticinque i voti a favore della maggioranza di centrosinistra, mentre Forza Italia, CoR e M5S hanno votato contro. Astenuti i consiglieri dell'Area popolare
01 August, 2016
Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato il disegno di legge che prevede la creazione di una nuova governance sulla gestione del ciclo dei rifiuti. Il voto è arrivato nella notte tra lunedì 1° agosto e martedì 2, al termine di un'assemblea fiume: venticinque i voti a favore della maggioranza di centrosinistra, mentre Forza Italia, CoR e M5S hanno votato contro. Astenuti i consiglieri dell'Area popolare. “Abbiamo appena approvato in Consiglio le nuove disposizioni - ha detto il governatore Michele Emiliano - Siamo consapevoli che non basta solo una legge per sistemare la questione relativa ai rifiuti nella nostra regione, ma siamo persone che non si arrendono e combatteremo sino all'ultimo per fare le cose perbene nel limite delle umane possibilità. E questo grazie al provvedimento che abbiamo appena votato”.
La norma prevede la soppressione di Ato o Oga, gli organismi locali che si occupano rispettivamente della raccolta dei rifiuti e della conduzione degli impianti di riferimento, per lasciare spazio ad un unico Ambito Territoriale Ottimale che corrisponderà all’intera regione.
Il ddl istituisce inoltre l’Agenzia Regionale, organo di governo che avrà il compito di attuare il piano regionale dei rifiuti, e sostituisce gli Ambiti di Raccolta Ottimale con le Aree omogenee i cui confini saranno determinati dalla Giunta regionale “al fine di ottenere migliori economie di scala per l’erogazione dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto”.
La legge aveva incontrato l'opposizione di gran parte delle realtà ambientaliste della Regione, critiche rispetto alla scelta di istituire un'Agenzia unica regionale sul modello dell’Emilia Romagna. "L’esperienza di quella regione - avevano detto le associazioni nel corso dell'audizione in Commissione Ambiente lo scorso 22 luglio - ha dimostrato che lo strumento dell’Agenzia unica, specie se accentra tutte le parti della gestione, pianificazione degli impianti, organizzazione e affidamento dei sistemi di raccolta, affidamento delle concessioni, loro controllo e regolazione tariffaria, non è affatto garanzia di efficienza e comporta rischi di inadeguatezza, rallentando l’evoluzione virtuosa del sistema anziché favorirla". Punto sul quale anche l'Anci, l'associazione nazionale dei comuni italiani, aveva espresso delle perplessità.
Secondo la nuova norma, all’Agenzia Regionale dovranno partecipare obbligatoriamente tutti i Comuni e la città metropolitana. Gli organi di governo a livello provinciale “sono soppressi”. La struttura tecnico operativa sarà organizzata anche per articolazioni regionali. Dovrà provvedere per l’appunto all’attuazione del piano regionale dei rifiuti e alla gestione degli impianti, nonché all’affidamento del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto di rifiuti solidi urbani. Determinerà le tariffe per i servizi, controllerà gli standard di qualità, lo schema tipo dei bandi di selezione pubblica e i contratti. Disciplinerà i flussi di rifiuti indifferenziati da avviare a smaltimento e di quelli invece da recuperare e riciclare. Si curerà anche del contenzioso.
E’ finanziata attraverso i proventi derivanti dai contributi da parte dei Comuni, da determinarsi con delibera dell’assemblea dei delegati. E’ previsto il ricorso, eventuale, a impianti privati presenti nel territorio regionale, ma le tariffe non potranno superare quelle praticate in quelli pubblici. Gli organi dell’agenzia sono il presidente, il direttore generale, il consiglio del bacino e l’assemblea dei delegati.
Previsto anche un commissario che dovrà occuparsi della fase transitoria tra l’attivazione dell’Agenzia e l’attuazione del piano. Sarà nominato dal presidente della Regione Michele Emiliano e per adesso il più quotato è Gianfranco Grandaliano, l’attuale presidente della partecipata Amiu Puglia.