Trasporto pubblico a Torino. Lapietra “Ci potranno essere pesanti effetti per i torinesi”
Ecco il resoconto del dibattito in Sala Rossa sull'interpellanza generale “Tagli alle linee serali del trasporto pubblico locale”
03 November, 2016
È intervenuta oggi (3 novembre 2016, ndr) in aula l’assessora ai Trasporti Maria Lapietra per rispondere all’interpellanza generale “Tagli alle linee serali del trasporto pubblico locale” (primo firmatario: Francesco Tresso - Lista civica per Torino): “Nei primi giorni di luglio l’Agenzia della Mobilità ci proponeva una serie di tagli su linee serali, linee speciali e altre linee importanti, ma il nostro obiettivo è riorganizzare, non fare tagli non razionali, per non impattare sulla qualità del servizio”.
Il 29 luglio c’è stata una prima riunione con Agenzia della Mobilità, Gtt e Regione Piemonte per avere conferma delle risorse annunciate per il 2016 e il 2017 (140 milioni all’anno per il servizio di superficie). Il 6 ottobre c’è stato un altro incontro per chiedere conferma del budget, mentre il 10 ottobre ho incontrato la neo eletta presidente dell’Agenzia, ma non sono ancora arrivati i dati, né si è parlato di tagli, anche se il giorno dopo i quotidiani locali hanno affermato il contrario.
Il 27 ottobre c’è stato un altro incontro con Agenzia e assessore regionale ai Trasporti, ma fino a ieri non ci è stato ancora formalizzato il budget per il 2016 e il 2017.
Il 31 ottobre Gtt ha fornito a Sindaca e Agenzia il valore della produzione di superficie per il 2016: 143 milioni di euro. E oggi l’Agenzia della Mobilità mi ha mandato una lettera annunciando la disponibilità di 137 milioni di euro per il 2016, chiedendo di eliminare alcune linee di tram. Per il 2017 la Regione Piemonte vuole invece stanziare 133 milioni, incluse le agevolazioni tariffarie (stimate in 6 milioni di euro). Eravamo partiti da oltre 170 milioni... Ci potranno quindi essere pesanti effetti per i torinesi. Stiamo intanto verificando se i crediti vantati dalla Città nei confronti di Gtt siano reali e chiederemo alla Regione l’indennizzo per le tessere gratuite concesse, interrompendo il circolo dei disallineamenti.
Una cifra congrua per non incidere sul trasporto è di almeno 140 milioni all’anno, da accompagnare alla ristrutturazione della rete, stabilendo linee forti con cadenza elevata, definendo nodi di interscambio, aumentando le velocità commerciali e l’intermodalità, con facilitazioni per chi usa la bicicletta, migliorando l’orario in termini di offerta e puntualità, soprattutto nelle ore serali, creando interazioni con le linee extraurbane e riorganizzando le linee speciali. Sono assolutamente disponibile a discuterne in Commissione”.
Hanno quindi preso la parola i Consiglieri comunali.
Claudio Lubatti (PD): “Prendo atto che l’assessora ha smentito quanto riportato dai giornali, ma sono preoccupato per la richiesta dell’Agenzia della Mobilità di cancellazione di alcune linee tranviarie. Cosa intendete fare, vista la gravità dell’attuale situazione? La cifra che dicevate di non conoscere è un dato pubblico, indicato in una delibera regionale. Il piano di trasporti può comunque essere modificato in fase di assestamento: come intendete comportarvi? È a rischio la stessa tenuta dell’azienda Gtt, come paventano anche i sindacati! Servono una riflessione aggiuntiva e maggiore chiarezza sulle prospettive da parte di questa Amministrazione”.
Francesco Tresso (LISTA CIVICA PER TORINO): “Ringrazio l’assessora per la relazione, ma vorrei capire quali eventuali misure si prospettano nel breve periodo, nonché come verrà riorganizzato il trasporto e con che tempi, in un orizzonte temporale più ampio. Discutiamone in dettaglio in Seconda Commissione, per comprendere meglio quali saranno i finanziamenti e le modalità di attuazione dell’annunciata riorganizzazione e capire come si chiuderà la trattativa con la Regione Piemonte”.
Roberto Malanca (M5S): “Dal 2011 il trasporto pubblico locale ha subito una riduzione del 3%, poi del 9%, poi del 15%, fino al 26%, che è la percentuale data dalla cifra promessa per il 2016, e speriamo che non venga ulteriormente ridotta. E la qualità, la frequenza, il servizio del trasporto pubblico subiscono in maniera evidentissima le conseguenze.
Non si è mai individuato un fabbisogno parametrato a un livello minimo di servizio efficace, determinando le risorse secondo la logica dei tagli lineari, avendo come parametro di riferimento un dato di spesa storica. Proprio questo sistema è all’origine dell’ingente debito fuori bilancio formatosi negli anni.
Ciò accade perché ci sono problemi di deficit regionale in ambito sanitario e perché non è mai stata fatta una stima dei fabbisogni e dei costi necessari, come ha ribadito la Corte dei Conti alla Regione Piemonte, che ha anche invitato a programmare risorse certe destinate al Tpl, assicurandone tempestiva disponibilità al soggetto gestore. La Città di Torino è vittima di sciagurate politiche regionali di gestione dei fondi nazionali”.
Fonte: Comune di Torino