Zoom al Parco Michelotti, il coordinamento No zoo ricorre al Tar contro la concessione del Comune
Lo rende noto lo stesso coordinamento in una nota in cui sottolinea ancora una volta le "gravi irregolarità nelle procedure di assegnazione" del parco sul Po alla società di Cumiana
09 November, 2016
Le varie Associazioni e Comitati animalisti ed ambientalisti, che fin dagli ultimi mesi del 2014 hanno contrastato l'attuale c. “riqualificazione” del parco Michelotti, lo scorso 27 ottobre hanno presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, con il quale chiedono l’annullamento, previa sospensiva, della Determina Dirigenziale del Comune di Torino del 29 giugno 2016, che ha disposto l’aggiudicazione definitiva della concessione per valorizzazione dell'area dell'ex zoo nel Parco Michelotti al "R.T.O. Zoom Torino S.p.A. e Zoom in Progress s.r.l.", nonché di tutti gli atti preparatori e conseguenti.
Sono molti i profili di illegittimità riscontrati nella procedura: violazioni di legge, vizi di difetto di motivazione, carenza di istruttoria ed eccesso di potere. Criticità, queste, che si traducono in una gravissima lesione degli interessi diffusi della collettività e del diritto di fruizione da parte dei cittadini di un parco pubblico, sacrificato per la realizzazione di un progetto che, nonostante i trionfalistici annunci, avrebbe un pesantissimo impatto ambientale.
Infatti, il c.d. "progetto" prevede, tra l'altro, un consistente aumento sia delle superfici cementificate ed impermeabilizzate che delle volumetrie. La realtà è molto ben lontana dagli slogan e dalla esposizione che è stata fatta da "Zoom" e dall’Amministrazione Comunale ! Il “sostenibile”, si fa per dire, “Bioparco Zoom City" sarà un grande parco divertimenti, con enormi strutture che altereranno pesantemente, ed in maniera definitiva, il Michelotti ed i suoi bellissimi viali.
Nel complesso, si è proceduto alla aggiudicazione definitiva senza indagare sufficientemente su troppi aspetti fondamentali : la sussistenza della finalità di interesse pubblico, il rispetto della normativa in materia urbanistica, gli effettivi impatti sul territorio, l’affidabilità economico-finanziaria del soggetto proponente.
L'intero "progetto" è reso poi ancor più grave dall'assurda riproposizione di un zoo, nonostante che la chiusura del giardino zoologico di Torino, avvenuta nel 1987, fosse stata fortemente voluta e condivisa dalla cittadinanza. Utilizzare ora svariate e differenti denominazioni (Bioparco, Fattoria didattica, ecc.), con le quali si cerca di ammorbidirne i contenuti, non ne cambiano di certo la sostanza; il progetto sul punto è chiaro e parla di molteplici specie di animali, esotiche e non, che saranno nuovamente detenute sulla sponda del Po. La memoria storica del vecchio zoo andrebbe, invece, cancellata, abbattendone i reliquati esistenti.
La precedente Giunta Fassino, nel 2015, non ha agito nell’interesse della collettività, svendendo un bene pubblico, ignorando le varie altre proposte pervenute da privati, che lasciavano, però, il parco liberamente fruibile da tutti, preferendo quella di "Zoom S.p.A.". L’attuale Amministrazione, a cui abbiamo più volte chiesto di non firmare la Convenzione alla luce delle nostre argomentazioni, che sono poi quelle riportate nel ricorso, ha dichiarato di non poter revocare, neppure in "autotutela", il provvedimento di assegnazione, perché "sconsigliato da un parere dell’avvocatura comunale", parere che, però, non è stato mai mostrato alle Associazioni e neppure ai Consiglieri, e che, per ammissione della stessa Amministrazione, è assai generico e vago. L’Amministrazione, inoltre, non ha neppure risposto alle molte irregolarità procedurali riscontrate dalle Associazioni, che le hanno dettagliatamente evidenziate nel corso di una seduta della Commissione consiliare competente dello scorso ottobre, e che, se confermate, solleverebbero il Comune da ogni responsabilità, qualora decidesse di non firmare la Convenzione (anzi, in tal caso, il Comune sarebbe tenuto a fermare subito il progetto). Ci chiediamo, quindi, se questi approfondimenti siano stati realmente effettuati dal Comune. Essi sarebbero doverosi, considerando che, con il "Progetto Zoom", si perderebbe definitivamente la disponibilità di un parco pubblico molto importante per la città.
Così le gravi irregolarità riscontrate, sono state ora sottoposte al vaglio dell’Autorità Amministrativa competente, che ci auguriamo faccia presto chiarezza su tutta questa intricata operazione.
Le Associazioni ed i Comitati che hanno presentato il ricorso sono : L.A.C. (Lega per l’Abolizione delle Caccia); L.A.V. (Lega Anti Vivisezione); Le Sfigatte; , L.I.D.A. - Sez. Torino (Lega Italiana Diritti degli Animali); L.I.D.A. Tutela felini; Oltre la Specie Onlus; Pro Natura Torino; S.O.S. Gaia.