Quartieri Ricicloni: alla parrocchia San Gabriele Arcangelo l’incontro della zona via Padova
Tanti partecipanti, vivo interesse e possibili collaborazioni future, all'incontro di Quartieri Ricicloni in zona via Padova, di giovedì 17 presso la chiesa di via Termpopili, ospitati da don Davide
22 November, 2016
Due ex Consiglieri del Municipio 2, rappresentanti di associazioni della zona come T12-Lab e Magazzini Raccordati (Orsola Saporiti) - che da anni si occupa della riqualificazione del rilevato ferroviario della Stazione Centrale - singoli "cittadini ricicloni", le attiviste di Recup e, naturalmente, don Davide Caldirola, il Parroco della Chiesa San Gabriele Arcangelo di via Termopili 7, che ha ospitato l'incontro.
Era presente anche il direttore di Eco dalle Città, Paolo Hutter, che ha ribadito la filosofia del progetto Quartieri Ricicloni: da un lato cercare di ridurre i rifiuti, dall'altro cercare di ridistribuire le risorse che si riescono a recuperare. "Il succo del tutto si chiama Non Sprecare”, ha detto Hutter.
Tra le scoperte più positive del progetto Quartieri Ricicloni c'è proprio l'impegno di sostenibilità ambientale della Chiesa Sant’Arcangelo, impegno evidente soprattutto sui temi della raccolta differenziata dei rifiuti, del riciclo e del riuso. Una parrocchia “riciclona”, insomma, dove da tempo si pratica il “recupero di ferro e legno, che vengono lavorati da un gruppo di sordomuti, che si dedicano alla creazione di oggetti di design”, ha raccontato Stefania Todisco, del Consiglio Pastorale Parrocchiale.
Un gruppo, quello del recupero dei materiali, che in zona via Padova fa capo al progetto T12-Lab (via dei Transiti 12), "un'associazione culturale e agenzia di ricerca, nata nel quartiere periferico più multiculturale di Milano, con la volontà di realizzare progetti inclusivi che coinvolgano differenti etnie, territori e competenze". Elisabetta Bianchessi, architetta e paesaggista, tra i soci fondatori di T12-Lab, presente all'incontro, ha spiegato come l'associazione lavori nel settore del mobile e del design in modo molto particolare, ossia utilizzando gli scarti di materia prima provenienti da alcune aziende e facendo lavorare cittadini con disabilità, come alcuni ragazzi sordomuti, e ultimamente anche i profughi arrivati a Milano. "Soprattutto gli africani, spesso sono molto abili nella falegnameria", ha detto Elisabetta.
Rebecca Zaccarini di Recup, gruppo che opera nel progetto QuartieriRicicloni di Eco dalle Città e Giacimenti Urbani, ha ricordato come il recupero del cibo avanzato a fine mercato sia presente in due punti, nella zona via Padova: al mercato di via Cambini/Esterle il lunedì (dove "gli avanzi degli avanzi" vengono portati agli Orti condivisi di via Padova, dove diventano compost) e a quello di via Termpopili/Marco Aurelio il venerdì. "Il senso forte di Recup - ha detto Rebecca - è quello dell'inclusione sociale, oltre alla lotta allo spreco di cibo". Una nuova alleanza nata grazie a Quartieri Ricicloni è proprio quella tra Recup e la Parrocchia San Gabriele Arcangelo; don Davide ha annunciato che d'ora in poi sarà disponibile uno spazio al chiuso il venerdì pomeriggio, alle ore 15, per la distribuzione del cibo ancora rimasto, dal recupero al mercato di via Termopili.
Tra i singoli cittadini "ricicloni" della zona di via Padova, abbiamo conosciuto Laura Hora'k, ex-insegnante, attivista da tempo di cause ecologiste, da sola o insieme a Legambiente, che da qualche anno si occupa del riciclo della plastica, creando oggetti artistici con i rifiuti di questo materiale.
Sul più specifico tema del riuso e dell'usato, Carol Mc Grath, ex Consigliera di Zona 2 presente all'incontro, ha ricordato come un tempo, quando si parlasse dell'usato, ci fosse a Milano un atteggiamento un po' snob; "Ora la crisi e il cambio di mentalità hanno fortunatamente reso l'usato una pratica più necessaria e accettata", ha detto Carol.
L'ex presidente PD del Municipio 2 (ora “governato” dal Centrodestra) Alberto Ciullini ha ricordato come nella Zona 2 ci sia una forte esperienza collettiva sul tema della lotta allo spreco di cibo: il Refettorio Ambrosiano, in piazza Greco, in grado di fornire 90 pasti a sera con il cibo recuperato a Milano, a persone bisognose, segnalate da associazioni di zona. Sul fronte dei rifiuti, però, non sempre le cose sono positive come dovrebbero essere, in via Padova e dintorni, soprattutto in alcuni condominii, in vie come Arquà e Clitumno, dove “non solo non si fa la raccolta differenziata, ma non si fa nemmeno la raccolta: AMSA è costretta a passare ogni tanto e ritirare tutto insieme; le condizioni sociali ed economiche in quelle zone sono tali che la raccolta differenziata è l'ultimo dei problemi, purtroppo”. Comunque, ha concluso Ciullini, al di là dei luoghi comuni e della cronaca nera degli ultimi giorni, via Padova è il “porto di Milano” da sempre, non solo nei tempi recenti dell'immigrazione extracomunitaria. Lo era anche per gli immigrati italiani. E la grande variabilità dei flussi, caratteristica di questa zona, impedisce spesso lo stabilizzarsi delle relazioni e delle situazioni, il che vale anche per le buone pratiche ambientali, come quelle legate alla corretta gestione dei rifiuti.
Stefano D'Adda
“Quartieri ricicloni, cittadinanza attiva contro lo spreco" è un progetto di Eco dalle Città, in collaborazione con Giacimenti Urbani, finanziato dalla Fondazione Cariplo.
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