Progetto INBLUE: quando i tir diventano sostenibili | Video
L'azienda umbra LC3 lancia la prima flotta di trasporto merci a metano liquido amica dell’ambiente. Presto i primi mezzi a biometano
23 November, 2016
E’ una flotta di 156 veicoli, il 26% dei quali alimentati a metano liquido (GNL) che diventeranno il 68% (oltre due terzi del totale) entro il 2018, quella a disposizione di LC3 azienda umbra leader nel settore dei trasporti. La società, da sempre attenta alle tematiche ambientali, ha presentato il suo nuovo progetto di sostenibilità INBLUE e lo ha raccontato venerdì 18 novembre, a Gubbio, in occasione del convegno dal titolo “L’utilizzo del Metano e Biometano nel Trasporto Merci su Gomma”, alla presenza di Riccardo Nencini, Viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti e di Giuseppe Chianella, Assessore Infrastrutture, trasporti e Mobilità Urbana della Regione Umbria. Gli obiettivi dell’azienda all’interno del progetto sono i seguenti: - Imminente introduzione di 30 nuovi veicoli IVECO di ultima generazione. - Una riduzione, nel solo 2016, di circa il 10% in termini di emissioni di CO2, pari a quasi 1 milione di kg di biossido di carbonio, che diventeranno 10 milioni nell’arco di due anni con l’adozione dei nuovi veicoli a biometano liquido - una diminuzione nell’esalazione di polveri sottili (PM) da 31 milioni di mg a circa 103 milioni in due anni. “È evidente - ha dichiarato - Michele Ambrogi presidente di LC3 - come in questi ultimi anni sia cresciuta la consapevolezza di quanto questo settore possa rappresentare un driver decisivo nelle politiche europee di riduzione delle emissioni di gas serra e degli inquinanti atmosferici”. L’obiettivo di LC3 è arrivare al 2018 con 190 truck, circa il 70% dei quali a LNG. Questo significherà, anche grazie al ricorso al biometano, diminuire l’emissione di CO2 da oltre 1 milione di kg di oggi a oltre 10 milioni di kg nel 2018. Per quanto riguarda gli inquinanti, i valori degli ossidi di azoto (NOx) si riducono di oltre 720.000 g nel 2016 a oltre 2 milioni g nel 2018, mentre la riduzione di dispersione di polveri sottili (PM) passerà da quasi 31 milioni di mg nel 2016 a circa 103 milioni di mg nel 2018. Per non parlare, infine, della riduzione in termini di inquinamento acustico che scenderà di 5 dB(A) corrispondente ad una riduzione della percezione all’orecchio umano di 4 volte.