Sostenibilità alimentare: Università di Torino unico ente accademico italiano tra i partner fondatori del consorzio europeo EIT Food
L'obiettivo di EIT Food è la realizzazione di catene sostenibili di approvvigionamento alimentare attraverso rivoluzionarie iniziative di innovazione imprenditoriale, di formazione universitaria e professionalizzante
09 December, 2016
L’iniziativa abbraccia un ampio numero di stati membri dell’Unione Europea e di paesi associati in un partenariato unico, formato complessivamente da 50 membri, tra cui aziende leader del settore, università e istituzioni di ricerca con competenze sull’intera catena del valore alimentare. Considerando i consumatori come fautori del cambiamento, ogni membro del partenariato è impegnato nello sforzo comune di trasformare il modo in cui attualmente produciamo, distribuiamo e consumiamo il nostro cibo. Nei prossimi 7 anni i membri del consorzio EIT Food investiranno nel progetto circa 1.200 milioni di euro, a cui si aggiungeranno 400 milioni di finanziamento provenienti da fondi messi a disposizione dalla Commissione Europea per l’iniziativa EIT.
Il futuro dell’alimentazione è una priorità nell’agenda della Commissione Europea. L’EIT Food genererà competenze di avanguardia a livello europeo per rimodellare in termini di benefici per la salute e di sostenibilità il settore alimentare in Europa e non solo. Il “triangolo della conoscenza” tra ricerca, istruzione e impresa aumenterà la competitività globale dell’economia europea.
Secondo Peter van Bladeren, vicepresidente di Nestec, responsabile globale della sezione Affari Scientifici e Regolatori della Nestlè e presidente dell’Interim Supervisory Board di EIT Food: “L’impegno di EIT Food nel creare i futuri curricula per studenti e professionisti del settore alimentare genererà una forza trainante per la produzione di innovazione e imprenditorialità; questo darà al settore manifatturiero alimentare, che conta 44 milioni di posti di lavoro in Europa, un vantaggio competitivo unico.”
La comunità EIT Food diventerà un motore di innovazione guidato dai consumatori, a beneficio di tutti gli attori della catena del valore alimentare. EIT Food costruirà un affidabile ecosistema dell’innovazione del settore alimentare, a supporto del diritto dei consumatori ad un’alimentazione salutare e al tempo stesso più sostenibile per l’ambiente. Ecco quanto sostiene in merito Ellen de Brabander, vicepresidente del settore “Ricerca e sviluppo globale sulla nutrizione” della PepsiCo e amministratrice delegata ad interim di EIT Food: “Coinvolgendo i consumatori come attori del cambiamento in tutte le nostre attività, ricostruiremo la loro fiducia nel settore alimentare. Entro il 2030 il 60% dei consumatori europei dovrà raggiungere i livelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale per la Salute (OMS) e dalle autorità europee per quanto riguarda l’assunzione di frutta e verdura, cereali integrali e proteine, oltre a ridurre le quantità di sale, zucchero e grassi saturi. Dovremo inoltre tagliare lo spreco alimentare del 50% entro 10 anni”.
Sul piano dell’alta formazione, EIT Food organizzerà programmi di scambio internazionale per studenti e svilupperà uno specifico ”Master of Science” interdisciplinare in sistemi alimentari (Food System). EIT Food formerà migliaia di studenti e professionisti dell’alimentazione attraverso corsi interattivi, laboratori, corsi di formazione e programmi online quali MOOCS (Massive Open Online Courses) e SPOCS (Specialized Private Online Courses).
EIT Food genererà innovazione attraverso lo sviluppo di 4 linee programmatiche, aventi come obbiettivi altrettante sfide sociali:
- Personalizzazione delle indicazioni per un’alimentazione salutare (FoodConnects Assistant);
- Digitalizzazione del settore alimentare (The Web of Food);
- Sviluppo di una catena di distribuzione guidata dai consumatori e adozione di nuove tecnologie nell’allevamento, processamento del cibo e vendita al dettaglio (Your Fork2Farm),
- Messa a punto di processi efficienti in termini di risorse, che trasformino il settore alimentare nell’avanguardia del processo di conversione dall’attuale modello lineare “produci-usa-butta” in un nuovo modello di bio-economia circolare (The Zero Waste Agenda).
“EIT Food collaborerà con settori affini per accelerare l’adozione di nuove tecnologie di produzione del cibo, stimolando la nascita di nuove imprese innovative (start-up) con programmi di formazione e d’investimento a loro dedicati. Cito a questo proposito alcuni strumenti innovativi a cui abbiamo pensato per generare innovazione, nello specifico RisingFoodStars e il fondo d’investimento SeedInvest”, dichiara Thomas Hofmann, vicerettore per la ricerca e l’innovazione dell’Università Tecnica di Monaco di Baviera e coordinatore della proposta progettuale EIT Food.
Questa iniziativa su larga scala ha il suo quartier generale in Belgio e sarà implementata attraverso 5 fulcri operativi, i cosiddetti Co-Location Centre (CLC), che stimoleranno innovazione, sviluppo di talenti e coinvolgimento dei consumatori al livello regionale. I CLC sono basati rispettivamente a Leuven per l’area geografica Belgio-Francia-Svizzera, a Monaco di Baviera per l’area Germania-Paesi Bassi, a Reading per l’area Regno Unito-Islanda-Irlanda, a Varsavia per l’area Polonia-Finlandia e a Madrid per l’area Spagna-Italia-Israele. Si prevede che altri partner vengano coinvolti nel network di EIT Food, in particolare nell’Europa centrale e dell’Est, incluse Repubblica Ceca, Ungheria, Lituania e Slovenia.
Il Co-Location Centre sud di Eit Food
Il Co-Location Centre Sud di EIT Food consta di 11 partner fondatori e di 14 starp-up innovative specializzate in settori complementari e basate in Spagna, Israele, Italia e Portogallo. Il focus del CLC è spiegato da Begoña Pérez-Villarreal, Direttrice Commerciale del centro tecnologico di eccellenza per l’innovazione marina e alimentare AZTI Tecnalia e direttrice ad interim del CLC Sud: “Usando la dieta mediterranea come modello di base per una alimentazione sana, il CLC svilupperà nuovi prodotti e servizi alimentari, personalizzati in base agli stili di vita e ai bisogni dei consumatori, che uniranno il piacere di un’alta qualità gastronomica con i benefici di un cibo salutare”.
Il CLC Sud trae la sua forza dalla complementarietà dei partner fondatori, tra cui 6 aziende (Acesur, Algatechnologies Ltd., Angulas Aguinaga S.A., AN S. Coop, Associazione Italiana Allevatori, Strauss Group Ltd.), 2 enti di ricerca (AZTI-Tecnalia e CSIC) e 3 università (Technion-Israel Institute of Technology, UNITO-Università degli Studi di of Torino e UAM-Universidad Autónoma de Madrid). Il CLC avrà accesso diretto a più di 1,200 piccole e medie imprese del settore alimentare.
Fonte: Università di Torino